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Mafia, omicidio Passafiume a Cianciana: sarà sentito anche Giovanni Brusca

Tra i pentiti che compariranno in video-collegamento spicca il nome di Giovanni Brusca

Pubblicato 2 anni fa

Almeno sei i pentiti della mafia agrigentina, e non soltanto di quella, ammessi a deporre nel processo a carico dell’ergastolano Filippo Sciara, già affiliato alla “famiglia” mafiosa di Siculiana, accusato dell’omicidio di Diego Passafiume, imprenditore agricolo ucciso il 22 agosto 1993 a Cianciana, piccolo centro nell’agrigentino. Lo hanno stabilito i giudici della Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, accogliendo la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Alessia Sinatra. Le udienze si svolgeranno il prossimo 17 e 18 ottobre. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.

Tra i pentiti che compariranno in video-collegamento spicca il nome di Giovanni Brusca ma saranno escussi anche altri collaboratori di giustizia come Maurizio Di Gati e Luigi Putrone. Sciara, coinvolto anche nella nota vicenda del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, è accusato di omicidio premeditato, con l’aggravante di aver agevolato l’attività dell’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra. 

La vittima, onesto imprenditore 41enne nel settore del movimento terra, mentre era alla guida della propria auto, era stata raggiunta da alcune fucilate, sparategli da un ignoto, che si era subito dileguato con altri complici, a bordo di un’autovettura. Durante le immediate ricerche, i Carabinieri ritrovarono, in fiamme, l’auto utilizzata dai killer. L’autopsia confermò che l’imprenditore era stato colpito da tre fucilate, di cui una in pieno volto. Le indagini, sin da subito, si mostrarono alquanto difficili. Venne privilegiata la pista che portava ai sub appalti, settore in cui risultava ben inserito il Passafiume. 

La vera e propria svolta nelle indagini si è avuta nel luglio del 2017, allorquando i militari dell’Arma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno acquisito determinanti indizi di colpevolezza nei confronti di un individuo, sospettato di essere l’esecutore materiale del brutale omicidio. In particolare, grazie ad alcuni album fotografici esibiti ad alcuni parenti della vittima, che all’epoca avevano assistito alla tragica scena del delitto, i Carabinieri hanno stretto il cerchio dei loro sospetti nei confronti di Filippo Sciara.

Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari di Passafiume, rappresentati dagli avvocati Giracello e La Novara. L’imputato è difeso dall’avvocato Terranova. 

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