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Migranti, due gemellini morti su barca approdata a Lampedusa

I cadaveri dei due gemellini si trovano nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana

Pubblicato 3 anni fa

C’erano anche le salme di due gemellini di circa un mese fra i Migranti – complessivamente 60 – soccorsi dalla motovedetta Cp319 della Guardia costiera a largo di Lampedusa. I piccoli sono morti durante la traversata, cominciata alle ore 4 di domenica da Sfax, verso l’Italia. I neonati, un maschietto e una femminuccia, sono morti perché erano sottopeso: uno pesava 1,280 chili e l’altro appena 2 chili. Stando a quanto è stato riferito dagli stessi genitori, i bambini erano in cura in Tunisia. Forse i genitori speravano che in Italia, i piccoli sarebbero stati aiutati e salvati con apposite cure.

Mentre si riaffaccia nel dibattito l’assurda idea del blocco navale, mentre le nostre navi per il soccorso sono bloccate nei porti, a Lampedusa arrivano i cadaveri di altri due bambini. Avevano pochi giorni e forse erano gemelli. Serve una missione di soccorso, non disumanità”. A scriverlo su Twitter è Sea Watch, dopo l’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo di Lampedusa.

I cadaveri dei neonati verranno adesso portati alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove già si trovano i quattro cadaveri di migranti recuperati ieri e quelli dei due bambini – di 10 mesi e un anno – morti ustionati a causa dell’incendio sviluppatosi sul barchino sul quale viaggiavano e di altri due tunisini recuperati senza vita nelle settimane passate.

Gli altri 58 persone: 28 uomini, 17 donne e 13 minori, dal Gambia, Guinea, Serra Leone e Costa d’Avorio, dopo il trasbordo da parte della Capitaneria sono stati condotti al molo Favarolo.

 “Non abbiamo più parole. Di nuovo è arrivata una famiglia che ha perso due bambini. Sembra fossero gemelli e avessero appena 28 giorni. Siamo sconvolti”. A dirlo sono gli operatori e i volontari di Mediterranean Hope, il programma della Federazione delle chiese evangeliche in Italia dedicato ai migranti e ai rifugiati, che opera a Lampedusa.“C’erano tantissimi altri bambini e bambini e le persone non stavano bene, erano molto provate”. 

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