Muore a 59 anni, Tar ordina risarcimento milionario a famiglia agrigentina
Il Ministero della Salute dovrà pagare ai familiari 1 milione 270 mila euro
Il Tar di Palermo Sezione III, a definizione del relativo giudizio di ottemperanza, ha ordinato al Ministero della Salute di pagare in favore degli eredi di un’agrigentina deceduta a 59 anni un milione e duecentosettantamila euro.
Gli eredi, il marito e i due figli, con l’assistenza degli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, avevano promosso causa di risarcimento del danno innanzi al Tribunale di Palermo, ottenendo, al termine del lungo contenzioso, la condanna del Ministero della Salute al risarcimento della somma complessiva di € 1.270,000,00, a titolo di danno non patrimoniale derivato dalla morte della congiunta, avvenuta a causa di un tumore al fegato provocato da trasfusioni di sangue cui la donna era stata sottoposta nel lontano 1977.
Nonostante la sentenza, confermata in sede di appello, fosse divenuta definitiva, il Ministero della Salute, quindi, lo Stato Italiano, non ha inteso pagare.
Da qui l’instaurazione di un ulteriore giudizio, questa volta innanzi al TAR di Palermo, per ottenere l’ordine di pagamento e la nomina di un apposito Commissario ad Acta che si occupasse di fare eseguire la sentenza, dunque, l’effettivo pagamento da parte del Ministero della Salute.
Il Tar di Palermo, accogliendo la richiesta dei legali avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, all’esito della Camera di Consiglio, ha ordinato al Ministero della Salute di pagare la somma di 1.270,000,00 in favore degli eredi entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione della sentenza, decorso il quale, per fare eseguire il pagamento interverrà il già Commissario ad Acta, individuato nella persona del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Risulta paradossale, commenta l’avvocato Angelo Farruggia, che un cittadino, costretto a un contenzioso durato dieci anni, dopo avere ottenuto una sentenza definitiva, per vedersi riconoscere i danni per la morte di un proprio congiunto, debba promuove un nuovo giudizio per costringere lo Stato al pagamento.