Omicidio ad Alessandria della Rocca, Leto resta in carcere

Il gip del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, a seguito dell’interrogatorio di garanzia ha convalidato l’arresto di Pietro Leto, 18 anni, di Alessandria della Rocca, accusato dell’omicidio di un compaesano di 23 anni, Vincenzo Busciglio, accoltellato a morte al culmine (sembrerebbe) di una lite avvenuta in via Sant’Antonio a pochi passi della piazza principale del paese.

Il gip ha disposto per il giovane presunto omicida la custodia cautelare in carcere.

La decisione del giudice è arrivata ieri al termine dell’interrogatorio avvenuto presso la casa circondariale di Sciacca dove Pietro Leto si trova attualmente. Di diverso parere la difesa di Leto secondo cui “non vi sono i pressupposti di legge e alcun pericolo di fuga”. La stessa difesa aveva chiesto la scarcerazione del proprio assistito perché “il compendio indiziario non è grave”, preannunciando il ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere l’annullamento della misura cautelare.

Leto ha in sostanza negato, sin da subito, ogni addebito dicendo che non vi è stata alcuna lite con il 23enne deceduto.

Domani, intanto, dovrebbe proseguire l’autopsia sul corpo della vittima per chiarire quanti fendenti lo abbiano raggiunto.

Le indagini coordinate dalla Procura di Sciacca, e condotte sul campo dai carabinieri, sono ancora in corso. Resta da stabilire con chiarezza quale possa essere stato il movente che ha determinato l’accoltellamento di Vincenzo Busciglio.

La
giovane vittima, molto nota in paese, suonava nella locale banda musicale e
aveva una passione sfrenata per i GoKart, era uscito da casa in tarda serata
per fare alcune commissioni su incarico della madre.