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Favara, uccise vicino a colpi di pistola: condannato a 15 anni e 6 mesi

In primo grado era stato condannato a 22 anni di reclusione

Pubblicato 2 anni fa

I giudici della Prima sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo (presidente Mario Fontaana, a latere Michele Calvisi) hanno condannato a15 anni e mezzo di reclusione il favarese Vincenzo Galiano, 81 anni, accusato di aver assassinato a colpi di pistola Baldassare Contrino, 73 anni, suo confinante.

Di fatto, è stata riformata la sentenza di primo grado, emessa il 25 maggio dell’anno scorso, che aveva sancito la condanna dell’imputato a 22 anni di reclusione.

La Corte d’assise d’appello ha escluso la premeditazione e i futili motivi, riconosciuti in primo grado, decidendo così per la riduzione di pena.

Baldassare Contrino venne ucciso il 2 luglio del 2018 in contrada Caltafaraci, fra Agrigento e Favara. Contrino si trovava su un trattore e stava lavorando nella sua campagna, quando Galiano, lo raggiunse e gli sparò al torace uccidendolo. Poi avrebbe gettato l’arma, detenuta illegalmente, nel cassone del trattore e sarebbe andato a casa dove i carabinieri, subito dopo, andarono ad arrestarlo.

Il sostituto procuratore generale Claudia Bevilacqua, al termine della requisitoria, aveva avanzato la richiesta di condanna a 22 anni di reclusione chiedendo di fatto la conferma della sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento.

L’imputato, che ha ammesso di avergli sparato, ha sempre sostenuto che, quella mattina, per strada, lo incontrò casualmente – quindi non fu un omicidio premeditato – e fece fuoco dopo essere stato aggredito a colpi d’ascia alla testa.

Un omicidio consumato dopo numerosi contrasti violenti: l’imputato e i suoi difensori (che già preannunciano ricorso in Cassazione) – gli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro – hanno sostenuto che Galiano era stato aggredito più volte e senza motivo da Contrino e, quella mattina, aveva fatto fuoco per legittima difesa.

L’imputato dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Raia.

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