Favara

Omicidio Lorena Quaranta: De Pace sceglie la via del silenzio e non risponde al gip

Il gip di Messina Eugenio Fiorentino non ha convalidato il fermo ma ha applicato nei confronti di Antonio De Pace la misura della custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla Procura di Messina. Il 28enne è accusato dell’omicidio di Lorena Quaranta. L’indagato, difeso dagli avvocati Ilaria Intelisano e Bruno Ganino, si era avvalso della facoltà di non […]

Pubblicato 4 anni fa

Il gip di Messina Eugenio Fiorentino non ha convalidato il fermo ma ha applicato nei confronti di Antonio De Pace la misura della custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla Procura di Messina. Il 28enne è accusato dell’omicidio di Lorena Quaranta.

L’indagato, difeso dagli avvocati Ilaria Intelisano e Bruno Ganino, si era avvalso della facoltà di non rispondere. E’ accusato dell’omicidio volontario della fidanzata Lorena Quaranta, giovane aspirante medico di Favara, avvenuto due giorni addietro all’interno dell’abitazione che condividevano in via delle Mimose, nel piccolo paese di Furci Siculo, nel messinese.

Delirante il suo interrogatorio reso ieri davanti i magistrati: avrebbe dichiarato di aver ucciso la fidanzata perché convinto che gli avesse trasmesso il Coronavirus. L’interrogatorio è stato interrotto anche in virtù del fatto che i tamponi, effettuati ad entrambi, hanno dato esito negativo al Covid-19. Proprio nelle prossime ore si svolgerà l’autopsia. La Procura di Messina, con in testa il procuratore capo Maurizio De Lucia e il sostituto procuratore Roberto Conte, ha nominato quale consulente la professoressa Daniela Sapienza. La famiglia Quaranta, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Barba, ha invece nominato quale consulente di parte la professoressa Gualniera dell’Università di Messina.

Intanto emergono alcuni particolari sul brutale omicidio. Secondo una ricostruzione sembrerebbe che la lite,poi trasformatasi in omicidio, sarebbe cominciata nel cuore della notte. De Pace avrebbe prima ferito con un coltello la fidanzata, lo stesso che con cui si sarebbe procurato tagli alle vene tentando il suicidio. Poi la chiamata ai carabinieri intorno le 8 del mattino.

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