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Operazione Piramide, droga a fiumi nell’agrigentino: 7 arresti e 26 indagati. Tutti i nomi

Sgominato traffico di droga tra Agrigento, Canicattì e Favara

Pubblicato 3 anni fa

Una vasta operazione antidroga e’ in corso tra le province di Agrigento e Caltanissetta. I carabinieri del comando provinciale di Agrigento stanno eseguendo 26 ordinanze cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish in maniera particolare. L’indagine e’ stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della compagnia, con il coordinamento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e del sostituto Gloria Andreoli.

Le misure sono state firmate dal Gip Stefano Zammuto.

Ai domiciliari:  Mirko Salvatore Rapisarda, di 40 anni di Gela; Ignazio Agrò, 63 anni di Racalmuto; Salvatore Carlino, 31 anni originario di San Cataldo e residente a Canicattì; Salvatore Vetro, 45 anni di Favara; Sabrina Beatrice Palmeri, 38enne di Favara;Calogero Busuito, 50 anni di Grotte; ., Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto.

Sette indagati, in esecuzione del provvedimento del Gip del tribunale di Agrigento, sono stati posti agli arresti domiciliari, due dei quali con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Ad altri 19 è stata applicata un’ordinanza di divieto di dimora.

Si tratta di Salvatore Busuito, di Ribera 21 anni ma residente a Grotte; Gianluca Attardo, 40 anni di Agrigento; Giuseppe Terrasi, 42 anni di Agrigento; Calogero Trupia,  36 anni di Agrigento; Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento; Giuseppe Zambito, 59 anni di Realmonte; Michele Curcio,54 anni di Naro; Giuseppe Sorce, 34 anni di Canicattì;  Rosario Tannorella, 46 anni di Palma di Montechiaro; Salvatore Muratore,  48 anni di Canicattì; Antonio Giardina, 52 anni nato a Tortona ma residente a Canicattì; Mirko Benfante Picogna 39 anni, di Canicattì;  Giuseppe Di Bella, 38 anni di Canicattì; Carmelo Ventura, 40 anni di Canicattì; Lorenzo Virgone,  51 anni di Sommatino; Giuseppe Lalomia,  36 anni di San Cataldo ma residente a Canicattì; Francesco Albanito,  45 anni di San Cataldo ma residente a Canicattì; Gianluca Salvatore Mantione,  27 anni di San Cataldo ma residente a Racalmuto; Pietro Andrea Marchese Ragona,  30 anni nato a Caltanissetta e residente a Canicattì.

L’operazione antidroga, denominata “Piramide”, dei carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile e’ stata realizzata fra Agrigento, Canicatti’, Racalmuto, Grotte, Favara, e i comuni di Gela e San Cataldo nel nisseno.

LE IMMAGINI

LE INDAGINI

L’indagine, secondo quanto reso noto dalla Procura, e’ stata chiamata “Piramide” per via della struttura verticistica “creatasi tra i vari pusher, collaboratori di questi ultimi e gli acquirenti, scaturisce da una tempestiva e mirata attivita’ di polizia giudiziaria volta a contrastare il massiccio flusso di cocaina che dalla provincia (Canicatti’ – Caltanissetta) giungeva sulle piazze di spaccio di Agrigento. Il procuratore Luigi Patronaggio aggiunge: “La strategia investigativa ha consentito di acquisire rilevanti riscontri probatori, sequestri, arresti e segnalazioni in seno agli indagati che si erano ricavati, ognuno, un ruolo ben definito nello smerciare la cocaina sia all’ingrosso, piazzando in maniera fluida quantitativi che si aggiravano tra i 50 ed i 100 grammi, sia al dettaglio con la vendita delle singole dosi”. Nel corso dell’attivita’ sono stati sequestrati consistenti quantitativi di droga circa 2 chilogrammi di cocaina e 4 chilogrammi di hashish. Sono stati operati cinque arresti in flagranza di reato e due denunce in stato di liberta’, oltre a numerose segnalazioni amministrative riconducibili all’uso personale dello stupefacente operate a carico dei vari acquirenti. Il valore dello stupefacente sequestrato ammonta a circa 100 mila euro. “Le posizioni degli indagati – aggiunge Patronaggio – saranno sottoposte ad un primo vaglio del tribunale del riesame e successivamente al giudizio di merito del tribunale di Agrigento per l’accertamento, in contraddittorio tra le parti, della eventuale penale responsabilita’ degli stessi”.

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