Porto Empedocle, coltiva 7 piante di marijuana in veranda ma per uso personale: assolto

Sorpreso a coltivare sette piante di marijuana in veranda viene assolto dalle accuse perché la sostanza stupefacente ricavata era per uso personale e non destinata alla vendita. Il gup del tribunale di Agrigento Iacopo Mazzullo ha assolto “perchè il fatto non sussiste” Giuseppe Priolo, 48 anni, di Porto Empedocle. L’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Zucchetto, era accusato di produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Il sostituto procuratore Gaspare Bentivegna, a margine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione in virtù anche della scelta del rito abbreviato. La vicenda risale all’ottobre 2021.

Le forze dell’ordine effettuano una perquisizione domiciliare in casa dell’empedoclino e trovano in veranda sette piante di marijuana, alte circa due metri, coltivate all’interno di alcuni vasi. Durante il controllo fu anche trovato una piccola quantità di hashish. A conclusione delle indagini la procura di Agrigento chiede il rinvio a giudizio del 48enne che finisce così a processo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Zucchetto, ha sempre sostenuto che la sostanza stupefacente rinvenuta fosse per uso personale e non certamente destinata alla vendita.

Circostanza questa supportata anche da alcune recenti sentenza della Cassazione. Le tecniche rudimentali impiegate per la coltivazione, senza particolari cautele per rafforzarne la produzione, lasciano pensare che la marijuana ricavata sia effettivamente per uso personale. Il giudice così, sposando la tesi della difesa, ha di fatto decretato la configurazione di coltivazione domestica assolvendo perché il fatto non sussiste l’imputato.