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Promettevano false assunzioni alle Poste in cambio di soldi: tre arresti a Ribera

In manette due coniugi di Ribera e una donna polacca

Pubblicato 3 anni fa

Finte assunzioni alle Poste Italiane in cambio di venti mila euro. I carabinieri della Tenenza di Ribera, insieme alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza, hanno sgominato questa mattina un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa al cui vertice c’era un dipendente delle Poste.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Sciacca Roberta Buzzolani e dal sostituto Michele Marrone, ha portato all’arresto di tre persone: si tratta di una coppia di coniugi di 44 anni originari di Ribera, Alfonso Caruana impiegato postale, e la moglie Antonina Campisciano, originaria di Sant’Anna di Caltabellotta, anche lei dipendente delle Poste, e una donna di nazionalità polacca, Sylvia Adamczyk, di 47 anni, residente a Palermo.

Le indagini sono state avviate nell’ottobre scorso.

In poco più di tre mesi la banda è riuscita a truffare ben sei persone – tutte originarie della provincia di Palermo – facendosi accreditare 45 mila euro. Le vittime, adescate nei modi più disparati, sono finite sul lastrico indebitandosi. Durante il blitz i carabinieri hanno anche sequestrato falsi contratti di assunzione che riportavano addirittura la sigla sindacale “Cobas-Poste Italiane” che ha sede a Ribera in via Etna, e delle carte postepay dove venivano accreditati i soldi delle vittime.

Per il capo della banda, un dipendente delle Poste Italiane di Ribera, sospeso dal lavoro, che si spacciava per dirigente sindacale, si sono aperte le porte del carcere.

Per la moglie e la donna polacca, invece, è scattata la misura degli arresti domiciliari.

Una banda criminale che peraltro era già nota alle forze dell’ordine in quanto, nel recente passato, avevano truffato persone racimolando quasi mezzo milione di euro.

“Le vittime sono state adescate in modi disparati, dice a margine della conferenza stampa il Tenente Colonnello Roberto Vergato, Comandante Compagnia CC di Sciacca. In questo momento particolare che stiamo attraversando la gente è pronta a credere a tutto pur di lavorare, e quindi questo aumenta la possibilità che truffatori del genere possono farla franca. E’ importante stare attenti, sottolinea il tenente colonnello Vergato, se qualcosa si presenta e promette dietro compenso un lavoro è un malfattore e va denunciato”.

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