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Quaranta: “A Favara comanda Cosa nostra, Stidda e ‘paraccara’ stanno sotto”

“Non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti e mi sono occupato solo di 100 grammi. A Favara si occupa di droga principalmente la Stidda come nel resto della provincia. Ma se Cosa Nostra ha bisogno c’è disponibilità. Cosa nostra si occupa prevalentemente di appalti, estorsione e spazzatura. Il patto era, comanda Cosa nostra. Stidda, […]

Pubblicato 5 anni fa

“Non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti e mi sono occupato solo di 100 grammi. A Favara si occupa di droga principalmente la Stidda come nel resto della provincia. Ma se Cosa Nostra ha bisogno c’è disponibilità. Cosa nostra si occupa prevalentemente di appalti, estorsione e spazzatura. Il patto era, comanda Cosa nostra. Stidda, paraccara e clan devono stare sotto Cosa nostra. Cosa nostra si rivolgeva alla Stidda sole per piccole cose. La Stidda c’è a Favara, Palma, Porto Empedocle, si stanno riorganizzando a Canicattì. A Raffadali c’è solo Cosa nostra…”.

Queste alcune delle dichiarazioni del pentito favarese Giuseppe Quaranta riferite ai giudice nell’udienza svolta nell’aula bunker del carcere di Rebibbia.

Un’udienza tenutasi ben lontano dal paese natìo dell’ex operatore ecologico, sentito a Roma per motivi di sicurezza.

Continuano dunque le dichiarazioni di Quaranta, pentito di spicco della mafia agrigentina, che con le sue rivelazioni ha dato un contributo determinante all’operazione antimafia “Montagna”.

E proprio in occasione del troncone processo dell’inchiesta che vede alla sbarra, a vario titolo, l’ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, Calogero Principato, 26 anni, di Agrigento, Antonio Scorsone, 53 anni di Favara, Domenico Lombardo, 25 anni, anche lui favarese, Giuseppe Scavetto, 49 anni, di Casteltermini e Salvatore Montalbano, 25 anni, di Favara, il pentito ha svelato quella che sarebbe la riorganizzazione della “Stidda”, l’altra organizzazione criminale presente in provincia, un tempo acerrima nemica di Cosa nostra.

Ecco quali sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia….

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