Rete idrica, nuova “tegola”: si dimette (di nuovo) il direttore dei lavori
Sul tanto discusso cantiere della nuova rete idrica di Agrigento cade una nuova, rumorosissima, tegola. A distanza di qualche mese dal precedente annunciato passo indietro (poi fatto rientrare con la promessa del superamento delle criticità denunciate), sono arrivate infatti nuove dimissioni da parte del direttore dei lavori dall’appalto, l’ingegnere Piero Agnello. La scena è praticamente […]
Sul tanto discusso cantiere della nuova rete idrica di Agrigento cade una nuova, rumorosissima, tegola.
A distanza di qualche mese dal precedente annunciato passo indietro (poi fatto rientrare con la promessa del superamento delle criticità denunciate), sono arrivate infatti nuove dimissioni da parte del direttore dei lavori dall’appalto, l’ingegnere Piero Agnello.
La scena è praticamente una fotocopia di quanto avvenuto lo scorso 11 agosto: anche allora il tecnico aveva affidato a una lunga e articolatissima lettera le sue lamentele rispetto soprattutto a presunte inadempienze da parte della ditta e del Rup dei lavori, l’ingegnere Gaspare Triassi. Una ricostruzione formalmente smentita sia dal responsabile unico del procedimento che dal privato che sta realizzando gli interventi, con Aica che pochi giorni dopo annunciò che era stato risolto tutto. Agnello, tuttavia, aveva chiarito di essere tornato indietro sui suoi passi solo a patto che le questioni sollevate fossero affrontate.
Così, a quanto pare, non è stato. Così lo scorso 31 ottobre il professionista ha preso di nuovo carta e penna e ha firmato una nuova lettera di dimissioni elencando anche stavolta una lunghissima serie di criticità che a suo parere permangono nella gestione di uno dei cantieri più importanti da un punto di vista strategico previsti negli ultimi decenni in città e che, tra inchieste e ritardi, si sta rivelando un vero percorso a ostacoli. Agnello tra le altre cose contestava “il perdurare dell’inottemperanza dell’appaltatore agli ordini di servizio e diffide impartire dalla stessa direzione dei lavori, il committente, non condividendo l’inerzia posta in essere rispetto alle disposizioni della stessa direzione dei lavori, ha disposto che il Rup procedesse all’immediato intervento sostitutivo a carico dell’appaltatore nonché alla successiva contabilizzazione in danno, con tutti gli adempimenti correlati chiedendo altresì alla direzione dei lavori di assicurare il costante monitoraggio”.
Questo lungo elenco di presunte inadempienze ha fatto scattare una lettera da parte del Rup Triassi, il quale da una parte ha smentito, a suo dire, numerose criticità evidenziate dal professionista, ma soprattutto in conclusione ne decide la rescissione del contratto, contestando ad Agnello un “illecito professionale” e un “comportamento complessivamente non conforme ai principi di correttezza, lealtà e trasparenza”.
“Tale condotta – dice infine Triassi – trova ulteriore conferma nelle ripetute dimissioni – due, ad oggi – rassegnate dal direttore dei lavori sin dall’avvio dell’appalto, le cui motivazioni, all’esame degli atti e delle circostanze, appaiono pretestuose e strumentali, volte unicamente a malcelare ragioni diverse da quelle formalmente addotte e, comunque, indicative di una volontà di sottrarsi alle proprie responsabilità professionali”.
Adesso bisognerà individuare un nuovo direttore dei lavori affinché i cantieri possano proseguire, ma è anche abbastanza probabile che la vicenda non sia terminata qui.




