Sciacca in ginocchio per il maltempo, il sindaco alza la voce: “Risorse subito, Musumeci non mi ha nemmeno chiamata”
Ventidue famiglie sfollate, viabilità interna gravemente compromessa, strade squarciate e abitazioni danneggiate
Ventidue famiglie sfollate, viabilità interna gravemente compromessa, strade squarciate e abitazioni danneggiate. E’ arrivato il momento della conta dei danni a Sciacca, comune che più di tutti nell’intera Sicilia occidentale è stato colpito da due giorni di maltempo che si è abbattuto senza pietà sul territorio. “E’ stato un disastro” ha esordito la sindaca Francesca Valenti nella conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione. “Abbiamo avuto danni sotto tutti i punti di vista. Una fragilità che già c’era ed è stata ancor di più esasperata da questo evento che proprio non ci voleva perché è stato drammatico.”
La fotografia che immortala Sciacca il giorno dopo è simile ad uno scenario di guerra: “La situazione è simile ad un bombardamento” ribadisce il primo cittadino “ed è per questo che chiederemo subito lo stato di calamità naturale”. Adesso però servono immediate risposte. Alle ventidue famiglie che, in poche ore, sono rimaste senza una casa e sono state costrette a trovare rifugio da parenti o in strutture alberghiere. Al territorio, già sfinito e provato dalla pandemia, che non può permettersi ulteriori handicap. E al Comune stesso che non dispone di risorse finanziarie per poter affrontare e risolvere in solitaria le problematiche emerse.
Ed il sindaco non usa giri di parole: “Si sta cercando di fare una prima stima dei danni al fine di quantificare le risorse necessarie. Non mi aspetto che si discuta della virgola, della pec e dell’istanza. Abbiamo bisogno immediatamente di risorse e questo è quello che prevediamo. Risorse umane e risorse finanziarie. Possono pure provvedere direttamente purché lo facciano subito perché non è immaginabile che adesso ricominci una trafila infinita di burocrazia che ci porta a niente e dura anni. Veniamo da un disastro chiamato pandemia, il centro storico deve essere ripristinato e le attività devono riaprire. Tutto quanto deve essere fatto in tempi brevissimi. Il comune le risorse non ce l’ha e quindi che arrivino immediatamente le risorse necessarie. Questo vale per tutti: per il Comune, per le attività produttive e commerciali e per le famiglie che si sono trovate fuori casa e con le abitazioni distrutte e allagate. Questo è il momento della battaglia e noi la faremo. Affidino i lavori direttamente, facciano come meglio credono ma intervengano subito. Non si può perdere tempo. Non ce lo possiamo permettere.”
Poi, stizzita, commenta: “A questo riguardo faccio presente che nessuno si sta occupando di noi. Nessuno mi ha ancora chiamato, a partire dal presidente Musumeci e ad oggi nessuno si è fatto sentire dal governo regionale e questo mi sorprende.” Da ieri mattina il comune ha avviato i lavori in somma urgenza con cinque ditte che si stanno occupando della rimozione di detriti e fango. Ma questo, ovviamente, non può bastare. Il problema principale è la viabilità interna, al collasso. E’ stata , invece, ripristinata la fornitura idrica anche se si è in attesa di conoscere gli esami sulla potabilità dell’acqua. Ingenti danni si sono registrati anche all’hub vaccinale di Sciacca con disagi soprattutto agli archivi e ai sistemi digitali. Intanto la macchina della solidarietà si è messa in moto e la città ha risposto presente con indumenti, cibo e altri beni di necessità forniti alle persone in difficoltà.