Strage di Ravanusa, la Procura di Agrigento: “Esplosione prodotta da bolla di metano”
Acquisiti filmati di video camere di sorveglianza, mappe di rete e mappe geologiche dei luoghi
Proseguono senza sosta le indagini della Procura di Agrigento per accertare la dinamica dell’esplosione verificatasi lo scorso 11 dicembre e che ha provocato la morte di nove persone – dieci con il piccolo Samuele pronto a nascere – e la distruzione di un intero quartiere. Il pool di magistrati, con in testa il procuratore capo Luigi Patronaggio, l’aggiunto Salvatore Vella e i sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi, indagano per disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti. Gli unici avvisi sono stati mandati alle persone offese per gli accertamenti irripetibili che sono cominciato nella giornata di ieri con un sopralluogo nella zona del disastro.
L’unica certezza, almeno per il momento, è che l’esplosione sia stata prodotta da una “bolla” o ” camera” di metano innescata da una casuale scintilla. Sul come e sul perché si sia creata la “bolla’ , e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico n. 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso. Per questo motivo è stato creato un pool di investigatori con le indagini che sono state affidate al Nucleo Operativo dei carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, guidati dal maggiore Luigi Balestra, e al Nucleo Investigativo Antincendio di Palermo comandato dall’ ingegnere Pedone. E’ stato, inoltre, costituito un collegio peritale, coordinato dal Prof. Ing. Antonino Barcellona, costituito dagli ingegneri Gianluca Buffa, Giovanni Vella e Alessandro Benigno. Si è inoltre fatta riserva di nominare un consulente geologo e un altro esperto in materiali esplodenti.
Contestualmente è stato dato incarico a tre medici legali di svolgere l’esame autoptico sui corpi delle vittime con un quesito volto a conoscere le cause del decesso e la presenza di tracce di gas, o di altri elementi volatili, nei tessuti molli , nei polmoni e nel cervello delle stesse. Dopo la messa in sicurezza del quadrilatero interessato all’esplosione di circa mq. 10.000, sono stati acquisiti filmati di video camere di sorveglianza, mappe di rete ( in cartaceo e in file) e mappe geologiche dei luoghi. Va, infatti, rilevato che il territorio di Ravanusa è classificato a rischio geologico medio-alto. Nel corso dei diversi sopralluoghi, e da ultimo del sopralluogo collegiale del 17.12 u.s., sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed etoregenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro.