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“Tentata estorsione a commercianti licatesi”, 3 rinvii a giudizio 

Tre licatesi finiscono a processo a margine di un’inchiesta che ipotizza tentate estorsioni a commercianti della città

Pubblicato 3 ore fa

Richieste di denaro ad almeno due commercianti, minacce e aggressioni al dipendente di un locale e tentata estorsione per recuperare un debito di droga. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di tre licatesi. Gli imputati – 57, 47 e 37 anni, difesi dall’avvocato Gaspare Lombardo – compariranno il prossimo 7 gennaio davanti i giudici della seconda sezione del tribunale presieduta da Wilma Angela Mazzara.

L’inchiesta – coordinata dal pm Annalisa Failla – ha portato cinque mesi fa all’esecuzione da parte della Guardia di Finanza di due misure cautelari. L’attività investigativa ipotizza un giro di estorsioni nei confronti di alcuni commercianti licatesi tra aprile e ottobre 2024. In una occasione due dei tre imputati avrebbero preso a schiaffi il titolare di un locale pretendendo di mangiare gratis. In un altro episodio contestato, invece, uno degli imputati si sarebbe recato in un’altra attività minacciando il titolare, chiedendogli 500 euro altrimenti gli avrebbe bruciato il locale e aggredendo uno dei dipendenti.

Un terzo tentativo di estorsione è contestato ad un altro dei licatesi coinvolti. Secondo la ricostruzione, infatti, avrebbe minacciato di morte una persona per un pregresso debito di droga avanzando richieste di denaro sempre più consistenti. In questa occasione, peraltro, l’imputato avrebbe inseguito con un coltellino fin sotto casa la persona offesa. 

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