False residenze per avere i sussidi, 21 indagati
Da una parte due soggetti che stipulavano contratti d'affitto a stranieri, dall'altra due ispettori della Polizia municipale che vidimavano i trasferimenti
Il sistema delle false residenze per ottenere il reddito di cittadinanza, tra il 2021 e il 2022, a Caltanissetta, era collaudato. Da una parte due nisseni che stipulavano contratti d’affitto a stranieri e italiani, dall’altra due ispettori della Polizia municipale che vidimavano i trasferimenti di residenza e dall’altra un centro servizi nel cuore del centro storico che in alcuni casi avrebbe preparato la documentazione amministrativa.
E’ quanto scoperto dagli agenti della Squadra mobile di Caltanissetta che tra il 2021 e il 2022 hanno monitorato quanto accadeva negli uffici comunali per il cambio di residenza. Tra gli indagati anche un dipendente comunale dell’ufficio anagrafe che avrebbe consultato il portale interno al Comune per verificare chi risiedeva in alcuni immobili.
La procura di Caltanissetta ha chiuso le indagini per 21 persone e tra questi afghani, pakistani, cinesi, marocchini e gambiani. Tra i 21 indagati, per i quali la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio, ci sono anche undici nisseni. Le ipotesi di reato sono di falso e accesso abusivo ai sistemi informatici.




