“Capaci di donare”, gli studenti dell’istituto Archimede dialogano con le istituzioni
Santo Pitruzzella “Solo così possiamo sensibilizzare i cittadini, e soprattutto i giovani, sull’importanza della donazione”
Si è svolto al teatro Lena a Cammarata, il convegno “Capaci e desiderosi di donare: l’importanza del dialogo con le Istituzioni coinvolte”, diretto da Vito Sclafani, medico di Medicina generale, e promosso dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento con la collaborazione dell’istituto scolastico Archimede, diretto da Giusi Gugliotta, e con il patrocinio del Comune di Cammarata, dell’Ufficio scolastico regionale, dell’associazione Fratres e dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Agrigento.
“Qualche mese fa – afferma Santo Pitruzzella, presidente Omceo Agrigento – abbiamo ricevuto l’invito da Giusi Gugliotta a organizzare e questo convegno sulle donazioni a 360 gradi proprio perché comprende le donazioni degli organi, del sangue e del midollo. È chiaro che la necessità è di veicolare questo messaggio importante, nobile gesto, in particolar modo nelle scuole e tra i giovani, veri attori del convegno, e parte del dialogo con le istituzioni attraverso il quale è possibile raggiungere una maggiore sensibilizzazione”.
L’Ordine dei medici, dunque, ha “accolto favorevolmente la proposta della preside Gugliotta – dichiara Vito Sclafani – per l’importante risvolto sociale, considerato che di donatori abbiamo bisogno soprattutto nel periodo estivo durante il quale le donazioni subiscono un calo. La donazione, tra l’altro, costituisce anche un primo approccio con il medico che può fare l’anamnesi del donatore poiché, prima della donazione, si eseguono gli accertamenti. Cosa particolarmente utile se si pensa che insistono infezioni virali, patologie (non dimentichiamo, in Sicilia, il primato del 9 per cento di popolazione con diabete, malattie celiache, …). La donazione offre la possibilità di intercettare donatori che possono avere delle patologie ed è una buona occasione per prevenire e trasmettere ai giovani gli stili di vita sani: evitare la sedentarietà e i cibi spazzatura, preferire ‘attività fisica e, soprattutto, socializzare”.
Gli studenti hanno partecipato al progetto che, non a caso, “si intitola “Capaci di donare” – spiega Giusi Gugliotta – e racchiude una coincidenza: gli studenti hanno fatto la prima donazione il 23 maggio, data per tutta l’Italia e non solo per noi siciliani, molto particolare. Nel progetto abbiamo coinvolto anche l’Usr proponendoci di far diventare questa una giornata di donazione e replicare il progetto nelle scuole dell’intera regione”.
E ciò anche in considerazione che i giovani sono gli attori principali della “donazione di domani” proprio perché “noi dobbiamo passare loro il testimone – dettaglia Palmina Liliana Di Pasquale, presidente Fratres – per dare agli ammalati la garanzia della disponibilità di sangue. Ed è proprio su questo che verte il convegno al quale è per noi un grande privilegio partecipare perché condividere la nostra attività con i giovani è un grande orgoglio e impegno”.
Il convegno ha attirato l’attenzione degli studenti ed è riuscito ad aprire il dialogo con le istituzioni. “Complimenti agli organizzatori per questo evento straordinario – dice Salvatore Pantalena, segretario dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Agrigento – perché quando si parla di sangue si parla di salvavita, non a caso si è soliti dire “Una goccia salva la vita”. Ecco perché riteniamo indispensabile promuovere la donazione di sangue soprattutto tra i giovani”.
A fianco della donazione, si pone anche il soccorso perché “proprio il donare – aggiunge Giuseppe Misuraca, direttore centrale operativa 118 Caltanissetta Agrigento Enna – significa mettersi a servizio delle istituzioni di soccorso. Per noi, infatti, è fondamentale avere questa unione con il cittadino, primo elemento nel soccorso a una persona, non dimentichiamo, infatti, il ruolo del cittadino nella società: un cittadino formato e informato può fare la differenza tra soccorrere e non soccorrere una persona”.
Sono intervenuti, in collegamento, Giacomo Scalzo, dirigente del Dasoe dell’assessorato regionale della Salute; Maria Luisa Ventura, direttore CRS Sicilia; alcuni testimoni genitori di ragazzi donatori e il professore Renato Malta.