Canicattì

Usura ed estorsione a Canicattì, no al patteggiamento per uno dei fratelli Maira

L’accordo di pena raggiunto – a 4 anni di reclusione – non sarebbe congruo con quanto contestato. Per questo motivo il gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha rigettato la richiesta di patteggiamento inoltrata dalla difesa di Giuseppe Maira,  63 anni di Canicattì, fermato negli scorsi mesi dai carabinieri della locale Compagnia insieme al […]

Pubblicato 4 anni fa

L’accordo di pena raggiunto – a 4 anni di reclusione – non sarebbe congruo con quanto contestato. Per questo motivo il gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha rigettato la richiesta di patteggiamento inoltrata dalla difesa di Giuseppe Maira,  63 anni di Canicattì, fermato negli scorsi mesi dai carabinieri della locale Compagnia insieme al fratello Antonio, 69 anni, per usura ed estorsione. Il più piccolo dei fratelli, con alcune dichiarazioni, aveva tentato di “alleggerire” la posizione del più grande addossandosi gran parte delle responsabilità. Entrambi compariranno comunque il prossimo 16 novembre davanti il giudice per essere ascoltati. 

L’indagine nasce dalla denuncia di un piccolo imprenditore che, dopo due anni di soprusi, ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini, raccontando agli investigatori che nel 2016, in un momento di difficoltà economica, ottenne 25mila euro in contanti da uno dei fratelli, dietro la promessa di restituzione di 2.500 euro mensili, imputabili quali interessi, senza la fissazione di un termine per la restituzione del capitale.  Tre gli episodi di usura contestati dagli inquirenti ai due fratelli che, proprio ieri, erano in Tribunale perché già sotto processo per usura ad Agrigento. Contestate anche le aggravanti. Una delle vittime, a cui i due avevano di fatto svuotato conti e dignità, è addirittura fuggita al nord Italia per sfuggire alle continue minacce rivolte anche ai familiari.

Lo scorso marzo i Carabinieri della Compagnia di Canicattì e gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Agrigento Dott.ssa Elenia Manno, nel corso di una serie di perquisizioni hanno sequestrato più di 430.000 euro, trovati nella disponibilità dei due Maira e custoditi dai loro familiari. Le indagini, proseguite senza sosta dopo l’arresto di Giuseppe Maira (tutt’ora in custodia cautelare in carcere) e di Antonio Maira (agli arresti domiciliari), hanno ulteriormente aggravato il quadro accusatorio, aggiungendo elementi che hanno permesso agli investigatori di rintracciare il tesoro accumulato dagli indagati.

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