Catania

Simula il furto della sua auto per incassare il risarcimento: denunciata una 43enne

L’attività investigativa ha consentito di sventare un tentativo di frode assicurativa e di tutelare gli interessi della compagnia danneggiata, confermando l’efficacia dei quotidiani controlli dell’Arma

Pubblicato 2 ore fa

Le approfondite indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Guardia Mangano hanno permesso di smascherare una simulazione di furto d’auto, denunciata da una 43enne residente ad Acireale la quale è stata deferita all’Autorità giudiziaria per simulazione di reato e danneggiamento fraudolento di beni assicurati.

In particolare, nel gennaio scorso, la donna si era recata presso la caserma dei Carabinieri di Guardia Mangano riferendo di aver subito, poche ore prima, il furto della sua auto, che avrebbe lasciato parcheggiata in via Castelnuovo Don Bosco, nella frazione acese di San Giovanni Bosco, nei pressi della villa comunale. Circa dodici ore dopo, il veicolo veniva ritrovato da una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Acireale in via Salvatore Quasimodo, nella frazione di Mangano, cannibalizzato; mancavano, infatti, gli sportelli anteriori e posteriori, il cofano anteriore e il sedile lato passeggero.

Dopo il rinvenimento, gli investigatori hanno fatto scattare le indagini per risalire al colpevole, estrapolando e visualizzando i filmati dei numerosi impianti di videosorveglianza, sia pubblici sia privati, dislocati lungo l’itinerario che la donna avrebbe presumibilmente percorso per recarsi sul luogo dove poi l’auto sarebbe stata rubata.

In particolare, i militari si sono concentrati su di un tratto della S.S. 114, indicato dalla stessa denunciante come strada effettivamente percorsa. Tuttavia, le immagini registrate da una telecamera posizionata lungo tale arteria, che inquadra tutti i veicoli provenienti da Acireale, non hanno mostrato alcun passaggio di quell’autovettura né della donna a bordo, facendo ipotizzare, così, che la signora avesse mentito ai Carabinieri.

A ulteriore conferma, poi, sono stati analizzati i filmati di un’attività commerciale situata su via Nazionale Guardia, che avrebbero potuto immortalare eventuali tragitti alternativi, ma anche in questo caso, nessuna immagine ha confermato quanto dichiarato dalla proprietaria del veicolo.

I riscontri investigativi hanno, quindi, portato a ritenere che il furto fosse stato simulato con l’intento di ottenere un indennizzo da parte della compagnia assicurativa, effettivamente liquidato nel marzo successivo per un importo pari a 6.300 euro.

La donna è stata, pertanto, denunciata alla Procura della Repubblica.

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