Debito da 39mila euro, il testimone Cutrò: “chi può intervenga e aiuti la mia famiglia” (vd)
Prima le banche adesso il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, deve fare i conti con Riscossione Sicilia che gli chiede di saldare un debito di 39 mila euro. Abbiamo incontrato Ignazio Cutrò, con lui sua moglie e sua figlia. Il tono di voce di Cutrò è cambiato, gli occhi sono cambiati, c’è tanta rabbia, sconforto. […]
Prima le banche adesso il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, deve fare i conti con Riscossione Sicilia che gli chiede di saldare un debito di 39 mila euro.
Abbiamo incontrato Ignazio Cutrò, con lui sua moglie e sua figlia. Il tono di voce di Cutrò è cambiato, gli occhi sono cambiati, c’è tanta rabbia, sconforto.
“Oggi so che ha vinto la Mafia, ha vinto perché ho perso l’azienda e i debiti sono rimasti nel vivo, ha vinto perché la mia famiglia è rimasta senza protezione, ha vinto perché lo Stato non è più interessato alla mia di protezione”, ha commentato Ignazio Cutrò.
E rivolgendosi al Ministro Gaetti, Presidente della Commissione Centrale e precedentemente componente della Commissione Antimafia Nazionale,
Cutrò ha sottolineato: “Io figlio dello Stato, ho denunciato perchè credo nello Stato e nella Giustizia, ho fatto il mio dovere da cittadino libero, e oggi mi ritrovo a questo punto. Non voglio tirare la giacca, però chi può intervenga e salvi la mia famiglia da questa trincea dove oltre ad essere bersagliati dalla mafia, lo siamo anche da parte, di una parte, delle Istituzioni.”
L’intervista