Favara, tre colpi di pistola alla testa per uccidere Totò Lupo (vd e ft)
Tre colpi di pistola tutti indirizzati alla testa. E’ morto così Salvatore Lupo, 45 anni, ucciso all’interno di un bar del paese questo pomeriggio da uno sparatore solitario probabilmente accompagnato da un complice. Mano sicura e colpi tutti andati a bersaglio. Ha agito così il killer che ha agito a volto scoperto e che aveva […]
Tre colpi di pistola tutti indirizzati alla testa. E’ morto così Salvatore Lupo, 45 anni, ucciso all’interno di un bar del paese questo pomeriggio da uno sparatore solitario probabilmente accompagnato da un complice. Mano sicura e colpi tutti andati a bersaglio. Ha agito così il killer che ha agito a volto scoperto e che aveva una sola missione: uccidere l’ex presidente del Consiglio comunale di Favara. Il dato emerge dalla sommaria ispezione cadaverica effettuata stasera dal dottor Salvatore Montaperto, al termine della quale il procuratore capo Luigi Patronaggio e i sostituti Paola vetro e Barbara Cifalinò hanno dato l’ok per la rimozione della salma che è stata trasportata all’obitorio per l’inevitabile autopsia che verrà effettuata domani che consegnerà i risultati definitivi e capire con certezza quanto accaduto.
Intanto, si fa strada – come anticipato da www.grandangoloagrigento.it -. l’ipotesi di un movente legato a dissidi economici dietro l’omicidio dell’imprenditore Lupo, 45 anni, ucciso all’interno di un bar del paese questo pomeriggio. Sul posto, in via IV novembre, sono arrivati i pubblici ministeri Maria Barbara Cifalinò e Paola Vetro, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella, che sembrano avere puntato dritto su una pista precisa. I carabinieri stanno cercando eventuali immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e contemporaneamente stanno perquisendo la casa di Favara di alcuni sospetti.
Dalla testimonianza del barista non sarebbero arrivati elementi utili all’identificazione del killer. Le indagini stanno stringendo il cerchio, in particolare, sui rapporti familiari della vittima che, in passato, aveva avuto diversi problemi giudiziari legati alla sua attività imprenditoriale.