Cultura

Un francobollo speciale per i 50 anni del FAI con un omaggio ad Agrigento 

Un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica "le eccellenze del patrimonio culturale italiano" dedicato al FAI

Pubblicato 3 settimane fa

Viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del patrimonio culturale italiano” dedicato al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano nel 50°anniversario della fondazione. Lo rende noto Poste Italiane. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., bozzetto a cura di Jean Blanchaert. La vignetta riproduce il logo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, creato per il 50° anniversario della fondazione, avvenuta nel 1975 con il fine di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.

Il protagonista del logo è l’uccellino bifronte – perché, come Giano, guarda al passato e allo stesso tempo rivolge lo sguardo verso il futuro. Il riferimento delle tre colonne e a quelle del Tempio dei Dioscuri, che con l’ulivo, costituiscono l’emblema di un bene del FAI particolarmente rappresentativo del paesaggio italiano come intreccio di storia e natura: il giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento.

Il bollettino illustrativo che accompagna l’emissione è firmato dal direttore generale del Fai, Davide Usai, il quale ricorda che “in 50 anni, anche grazie a una rete capillare di volontari, la visione dei fondatori è diventata una realtà solida, condivisa da milioni di italiani che sostengono il Fai con la loro adesione e partecipano alle sue iniziative. Come le Giornate Fai di Primavera e d’Autunno, che permettono a centinaia di migliaia di persone di scoprire il patrimonio nascosto del Paese. O come I Luoghi del Cuore, il censimento che mobilita le comunità per salvare i luoghi più amati. Ogni anno, oltre un milione di visitatori entra nei Beni che la Fondazione restaura, gestisce, valorizza e rende accessibili. Oggi sono oltre 70 in tutta Italia, strappati all’oblio e restituiti alla loro autentica identità, frutto dell’intreccio inscindibile tra natura, storia e presenza umana”.

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