Agrigento

La passerella dentro il Tempio della Concordia offende lo spettacolo dell’alba nella Valle (gallery)

Ma perché non smantellare quella passerella servita a Dolce&Gabbana e che “stupra” il Tempio della Concordia? Troppe “immagini” affollano la Valle dei templi in questi giorni, dalle macchine di costruzione degli dei alle sfilate di moda che hanno sostituito maldestramente il Google camp e che denota come il Parco, tra le tante cose utili che […]

Pubblicato 5 anni fa

Ma perché
non smantellare quella passerella servita a Dolce&Gabbana e che “stupra” il
Tempio della Concordia? Troppe “immagini” affollano la Valle dei templi in questi
giorni, dalle macchine di costruzione degli dei alle sfilate di moda che hanno
sostituito maldestramente il Google camp e che denota come il Parco, tra le
tante cose utili che organizza va poi a imbattersi nel kitch che sdogana il
consumismo mercantilistico del far soldi a tutti i costi. 

Una
passerella che stonava e offendeva il paesaggio che lo spettacolo di Marco
Savatteri (seguitissimo da centinaia di mattinieri) cercava sapientemente di
animare con le sue ninfe fuggenti, le Proserpine smarrite, i suoi dei ed eroi
pugnanti in veristici duelli. E sfuggendo in maniera sorprendente alla facile
retorica e romanticume vario che invece esplode nei comunicati che Coop culture
(e Kolymbetra ) suole diffondere.  

Eccone un
estratto: Perché la Valle dei Templi,
per quanto imponente, esaltante, straordinaria, ti bisbiglia in un orecchio che
è facile capirla, basta lasciarsi trasportare dalle suggestioni, abbandonarsi
alle sensazioni, ai colori, persino agli odori.
Entrare nel
parco archeologico nelle ultime ore della notte, camminare pian piano, senza
disturbare la Valle che si sveglia, per giungere al Tempio della Concordia
immerso nella luce rosata dell’alba. La Valle è in un silenzio irreale, rotto
soltanto dai rumori leggeri della Natura: gli spettatori saranno accolti da
dei, eroi, eroine e diverse figure mitologiche, statue che si animeranno, tra
rievocazioni di arcaici rituali, corse danzate, dispetti, litanie e versi
tratti da opere di celebri autori dell’antichità.

Ma c’è anche
un risvolto di questa medaglia che addirittura quest’anno  ha fatto testo nei temi proposti per la
maturità classica dal ministro Bussetti. Eccone un  passaggio con riferimento a Tommaso Montanari
che l’ha scritto:

 “Ma tutto questo è assai difficile da capire  perché oggi la storia dell’arte non è più un sapere critico, ma un’industria dell’intrattenimento ‘culturale’ (e dunque fattore di alienazione, di regressione intellettuale e di programmatico ottundimento del senso critico). Strumentalizzata dal potere politico e religioso, banalizzata dai media e sfruttata dall’università – la storia dell’arte è ormai una escort di lusso della vita culturale.”

Cose ormai note e comprese
bellamente  anche da
Dolce&Gabbana  e da quei pochi
oligarchi che, reggendo le ricchezze globali, amano sedersi a pranzo con gli
dei. Gli addetti ai lavori dell’arte, però, sanno benissimo che è difficile
emulare le “nozze di Cadmo e Armonia” ultima occasione in cui gli dei scesero a
pranzo con gli uomini”.

Difficile da ingoiare ma il Mito è anche questo.

testo e foto di Diego Romeo

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