Favara

Faida Liegi-Favara, le dichiarazioni del pentito Giuseppe Quaranta

C’è anche il contributo importante del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta, ex braccio destro del boss Francesco Fragapane, nella maxi inchiesta denominata “Mosaico” che ha fatto luce sulla scia di sangue tra Favara e Liegi – iniziata nel 2015 – con cinque omicidi, due tentati omicidi e altrettanti agguanti mai denunciati. In carcere sono finite […]

Pubblicato 4 anni fa

C’è anche il contributo importante del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta, ex braccio destro del boss Francesco Fragapane, nella maxi inchiesta denominata “Mosaico” che ha fatto luce sulla scia di sangue tra Favara e Liegi – iniziata nel 2015 – con cinque omicidi, due tentati omicidi e altrettanti agguanti mai denunciati. In carcere sono finite otto persone che, secondo gli inquirenti, farebbero parte di una delle due fazioni che si è dichiarata guerra. Si tratta di Antonino Bellavia, 48 anni; Calogero Bellavia, 31 anni; Calogero Ferraro, 42 anni; Carmelo Nicotra, 38 anni; Gerlando Russotto, 31 anni; Carmelo Vardaro, 44 anni; Vincenzo Vitello, 65 anni, Michelangelo Bellavia, 32 anni. 

Anche il collaboratore Quaranta ha fornito importanti spunti investigativi in diversi interrogatori resi all’autorità giudiziaria. In data 1 febbraio 2018 lo stesso infatti dichiarava: “…omissis… in merito al tentato omicidio di Nicotra so che sono stati Michelangelo Bellavia, Antonio Bellavia, Vardaro Carmelo, Ferraro Emanuele e Bellavia Calogero. Anche questo doveva essere un omicidio di ritorsione contro i Distefano, anzi loro credevano che Maurizio fosse insieme a Nicotra …omissis… tutti questi omicidi erano una vendetta per l’uccisione di “Carnazza” ed anzi avevano intenzione di continuare  …omissis… mi dissero in merito al tentato omicidio Nicotra che Emanuele Ferraro aveva rubato il Fiorino, e quattro erano dentro il cassone mentre a guidare era Michelangelo Bellavia. A sparare erano stati FERRARO Emanuele, Vardaro Carmelo, Bellavia Antonio e Bellavia Calogero. Tutto quello che dico me lo ha raccontato durante l’incontro Emanuele Ferraro e i Russotto sentivano tutto. Loro erano sicuri che Nicotra era morto ma poi hanno appreso che era ancora vivo …omissis…loro il giorno del tentato omicidio di Nicotra pensavano che ci fosse presente il Distefano in quanto avevano visto un soggetto con il casco e la motocicletta…omissis…”.

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