Favara

Favara, Ignazio Sicilia resta libero: Cassazione respinge ricorso Procura

Anche la prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del della Procura della Repubblica di Agrigento (Pm Antonella Pandolfi) che chiedeva l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il favarese e pregiudicato Ignazio Sicilia, 44 anni, già coinvolto in passato nell’operazione antimafia San Calogero eseguita nel 2005 e di recente tornato alla […]

Pubblicato 5 anni fa

Anche la
prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del della
Procura della Repubblica di Agrigento (Pm Antonella Pandolfi) che chiedeva
l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il favarese e
pregiudicato Ignazio Sicilia, 44 anni, già coinvolto in passato nell’operazione
antimafia San Calogero eseguita nel 2005 e di recente tornato alla ribalta
della cronaca grazie alle rivelazioni del pentito favarese Giuseppe Quaranta.

L’uomo
ere stato arrestato nel novembre del 2018 dai carabinieri ed accusato di essere
stato l’autore di un atto intimidatorio ossia l’incendio degli arredi del
ristorante “Maccicuni” di Favara, sito proprio dietro la centralissima piazza
Cavour.

Inconfutabili
le prove riguardanti la responsabilità dell’indagato dato che era stato
immortalato da alcune videocamere di sorveglianza presenti nella zona.

Subito
dopo l’arresto di Sicilia si è avuto un complicato iter giudiziario atteso che
il giudice Alessandro Quattrocchi non aveva convalidato l’arresto di Ignazio
Sicilia – difeso dall’avvocato Giuseppe Barba – 
poiché il titolo di reato contestato – ovvero violazione degli obblighi
della sorveglianza speciale – contemplava una prescrizione generica rispetto al
titolo di reato – danneggiamento aggravato a seguito di incendio – non
contestato dal pm Antonella Pandolfi nella richiesta di convalida.

Il
giudice non ha ritenuto opportuno, dunque, neanche applicare alcuna misura
cautelare accogliendo le istanze del difensore non ravvisando esigenze
cautelari. E dello stesso avviso anche il Tribunale del Riesame che aveva
consentito ad Ignazio Sicilia di restare in libertà.

Adesso,
con il pronunciamento della Cassazione la vicenda si è definitivamente chiusa.

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