Favara

Uccise pensionato con un colpo di pistola a Favara: “Compatibilità tra arma e proiettile”

“A seguito delle indagini che abbiamo svolto in laboratorio emerge una compatibilità assoluta tra arma del delitto e proiettile sparato.” A dichiararlo un maresciallo del Ris di Messina chiamato a testimoniare dal pm Chiara Bisso, davanti la Corte d’Assise di Agrigento, nell’ambito del processo scaturito dall’omicidio di Baldassarre Contrino, 73enne di Favara, ucciso nei pressi […]

Pubblicato 4 anni fa

“A seguito delle indagini che abbiamo svolto in laboratorio emerge una compatibilità assoluta tra arma del delitto e proiettile sparato.” A dichiararlo un maresciallo del Ris di Messina chiamato a testimoniare dal pm Chiara Bisso, davanti la Corte d’Assise di Agrigento, nell’ambito del processo scaturito dall’omicidio di Baldassarre Contrino, 73enne di Favara, ucciso nei pressi di contrada Petrusa con un colpo di arma da fuoco calibro 38 al torace. 

Sul banco degli imputati, accusato di omicidio volontario, è seduto il reo confesso Vincenzo Galiano, 80enne di Favara. In aula la testimonianza di due sottufficiali del reparto investigazioni scientifiche che hanno effettuato analisi sui reperti sia dal punto di vista balistico che da quello biologico. In entrambi i campi, come sottolineato dai due carabinieri, le prove sono inconfutabili. Come detto è stato confermato il dato che è stata proprio quella pistola a sparare e uccidere Contrino sui quali indumenti sono state rinvenute anche tracce di Galiano.

Analisi anche su un’ascia di proprietà della vittima rinvenuta nel cassone del mezzo di Contrino ed era intrisa di sangue compatibilmente con le ferite che presentava Galiano al momento del fermo. Si torna in aula il 24 marzo. 

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