Caltanissetta

Al via requisitoria del processo Saguto: “Agì contro doveri di ufficio”

A sostenere l'accusa il procuratore generale Lia Sava e i sostituti Lucia Brescia, Antonino Patti e la pm Claudia Pasciuti

Pubblicato 2 anni fa

Il rapporto corruttivo che legava l’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto, il marito Lorenzo Caramma e l’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, e’ stato al centro della requisitoria della pm Claudia Pasciuti, nel processo che si celebra in Corte d’Appello a Caltanissetta nei confronti oltre che di Silvana Saguto, condannata in primo grado a 8 e mezzo di reclusione, anche di altri 11 imputati accusati di aver fatto parte del suo “cerchio magico” nella gestione dei beni confiscati alla mafia.

Nessun passo indietro da parte di Silvana Saguto “nemmeno a fronte del fatto che la stampa la tampinava e che i vertici dell’ufficio le chiedessero chiarimenti, dal tentativo di strumentalizzare la sua funzione per ottenere un vantaggio patrimoniale per il suo nucleo familiare”. Per l’accusa, gli incarichi professionali assegnati da Cappellano Seminara in favore del marito della Saguto, “sono da considerare contrari ai doveri di ufficio, non perche’ Caramma e’ il marito di un magistrato ma perche’ Silvana Saguto era il presidente della sezione Misure di Prevenzione.

Procedure complesse ma anche particolarmente remunerative”. La corte e’ presieduta da Marco Sabella. A sostenere l’accusa il procuratore generale Lia Sava e i sostituti Lucia Brescia, Antonino Patti e la pm Claudia Pasciuti, applicata al processo.

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