Agrigento

Guida in stato d’ebbrezza, Cassazione annulla condanna di insegnante agrigentino

La vicenda risale all’estate 2015 nel quartiere balneare di San Leone

Pubblicato 3 anni fa

La Corte di Cassazione ha annullato – senza rinvio – la condanna per guida in stato d’ebbrezza nei confronti di un insegnante di Agrigento – P.V. – coinvolto in un sinistro nell’estate 2015. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso degli avvocati Girolamo Rubino e Ylenia De Francisci, ha dichiarato il reato estinto. 

La vicenda risale all’estate 2015 nel quartiere balneare di San Leone. Il 39enne agrigentino, insegnante in servizio al nord, veniva colpito da malore mentre si trovava a bordo del suo scooter, cadendo e finendo in coma dopo il sinistro. Al danno anche la beffa poiché veniva rinviato a giudizio per guida in stato d’ebbrezza (con un tasso pari a 1,27) aggravato per aver cagionato un sinistro stradale e per essere stato commesso alle due del mattino. 

Il Tribunale di Agrigento prima, e la Corte d’Appello poi, hanno condannato l’insegnante a quattro mesi di reclusione e 2mila euro di multa. Gli Avvocati Girolamo Rubino e Ylenia De Francisci adivano a questo punto il Supremo collegio, il quale, accogliendo le tesi difensive, cassava la sentenza impugnata della Corte d’Appello di Palermo dichiarando il reato estinto. Pertanto, il giovane agrigentino, insegnante al Nord, non resterà con le “carte macchiate” e non avrà pregiudizi per la sua carriera di insegnante.

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