Inchiesta antimafia Xidy, revocato obbligo dimora a poliziotto
Le esigenze cautelari si sarebbero affievolite
Il gip del Tribunale di Palermo, Lirio Conti, ha revocato l’obbligo di dimora nei confronti dell’assistente capo Giuseppe D’Andrea, poliziotto in servizio a Canicattì, mantenendo a suo carico il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’agente era rimasto coinvolto nella maxi operazione antimafia “Xidy” – coordinata dalla Dda di Palermo – che aveva fatto luce sulle dinamiche all’interno del mandamento di Canicattì e aveva portato al fermo di 23 persone. D’Andrea è accusato di adesso abusivo al sistema informatico e rivelazione del segreto di ufficio.
Secondo il giudice di Palermo le esigenze si sarebbero affievolite dopo “il lungo periodo di sottoposizione alla misura cautelare oltre alla sospensione dalla polizia di Stato disposta dal ministero dell’Interno”. D’Andrea era in un primo momento finito in carcere e, dopo l’udienza di convalida, ai domiciliari. E’ accusato di aver recuperato informazioni su un’attività commerciale e sulla posizione di un imprenditore agrigentino per poi – secondo l’accusa – girarle a Giancarlo Buggea, considerato uno de vertici della mafia di Canicattì.