Canicattì

Inchiesta Xidy, ex ispettore della polizia scarcerato dopo quasi tre anni 

L’ispettore, in pensione, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito della maxi inchiesta Xidy sul mandamento mafioso di Canicattì

Pubblicato 2 mesi fa

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, accogliendo l’istanza avanzata dagli avvocati Salvatore Manganello e Antonino Gaziano, hanno disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di dimora nei confronti di Filippo Pitruzzella, 61 anni, ispettore in pensione della polizia, coinvolto nella maxi inchiesta Xidy. Pitruzzella, dunque, viene scarcerato a distanza di quasi tre anni dal suo arresto nell’operazione che fece luce sulle dinamiche del mandamento mafioso di Canicattì. L’ex ispettore, in passato in servizio al commissariato della città dell’Uva Italia, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e accesso abusivo ai sistemi informatici. 

La seconda sezione penale presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara, nonostante il parere contrario espresso dal pubblico ministero, ha ritenuto “sensibilmente scemate” le esigenze cautelari. Non ci sarebbero, dunque, pericoli di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio alla luce anche dei quasi tre anni passati agli arresti domiciliari. Il processo che vede imputato l’ex ispettore, infatti, è ormai “cristallizzato”: quasi tutti i testimoni sono stati sentiti in aula e l’informativa alla base dell’operazione è stata già acquisita. A questo si aggiunga anche la condotta processuale, ritenuta “corretta”, dell’ex ispettore. 

Pitruzzella è attualmente a processo nello stralcio ordinario scaturito dall’inchiesta Xidy. Insieme a lui sono imputate altre otto persone: l’ex capo della mafia agrigentina Giuseppe Falsone; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Antonio Gallea, 64 anni di  Canicattì; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Calogero Valenti,  57 anni, residente a Canicattì. Nello stralcio abbreviato sono già state disposte quindici condanne e cinque assoluzioni in primo grado tra cui quelle inflitte all’ex avvocato Angela Porcello (15 anni e 4 mesi), Giancarlo Buggea (20 anni), considerato tra gli uomini più influenti in cosa nostra agrigentina; Luigi Boncori (20 anni), considerato il capo della famiglia mafiosa di Ravanusa; Lillo Di Caro (20 anni), da anni al vertice della mafia di Canicattì; Giuseppe Sicilia (18 anni e 8 mesi), ritenuto dagli inquirenti il capo della famiglia di Favara; Gregorio Lombardo (17 anni e 4 mesi), di Favara.

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