Agrigento

Inquinamento a San Leone, chieste condanne per ex vertici Girgenti Acque

La vicenda è quella legata all’inquinamento del mare di San Leone

Pubblicato 2 anni fa

Le fogne di San Leone, nell’Agrigentino, scaricavano direttamente in mare con un sistema di depurazione del tutto inadeguato: i cosiddetti “pennelli a mare”, ovvero le condotte sottomarine utilizzate per trasportare i reflui dalle abitazioni al mare aperto, erano disastrati e perdevano da piu’ punti. Ne e’ convinto il pubblico ministero Giulia Sbocchia che ha chiesto la condanna di 4 dei cinque imputati.

Si tratta di Marco Campione, 60 anni, ex presidente di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 74 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell’Agrigentino; Bernardo Barone, 69 anni, direttore generale dell’Ato idrico, di Agrigento e Maurizio Carlino, 61 anni, progettista e direttore dei lavori. Molti reati sono stati prescritti: per Pietro Hamel, 70 anni, dirigente tecnico dell’Ato idrico il decorso del tempo ha, infatti, cancellato le accuse contestate. Secondo il magistrato della Procura le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e dalla fogna si scaricava a mare con un filtro scarso.

L’inchiesta e’ stata avviata nel 2011 dopo gli innumerevoli esposti di cittadini e associazioni che segnalavano sporcizia e cattivi odori nel mare di San Leone. La Procura contesta omissioni e irregolarita’ nella gestione del servizio. Ad Agrigento manca il depuratore e i cosiddetti “pennelli a mare”, vale a dire le condotte sottomarine che scaricano i reflui fognari a largo, sono vetusti e appesantiti. Il gip Ottavio Mosti, nel provvedimento con cui disponeva il sequestro delle condotte, parlava di trattamento “grossolano dei reflui”.

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