“Insulta, minaccia e picchia la moglie”, condannato 39enne agrigentino
Il trentanovenne era anche stato sottoposto alla misura cautelare, eseguita dai carabinieri, del divieto di avvicinamento alla persona offesa
La quarta sezione penale della Corte di Appello di Palermo, confermando la sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento, ha condannato a tre anni e due mesi di reclusione un trentanovenne di San Giovanni Gemini per i reati di maltrattamento in famiglia e lesioni aggravate. La vicenda risale al 2020. L’uomo avrebbe in più occasioni insultato e minacciato l’ex moglie tempestandola di chiamate e seguendola con l’auto. In un’occasione, dopo aver lasciato l’abitazione coniugale, avrebbe anche colpito la giovane donna con un pugno alla testa dopo aver sfondato l’ingresso della casa.
Per questo motivo il trentanovenne era anche stato sottoposto alla misura cautelare, eseguita dai carabinieri, del divieto di avvicinamento alla persona offesa. In primo grado l’imputato venne condannato a tre anni e due mesi dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara. Decisione che adesso viene confermata anche dalla Corte di Appello di Palermo che ha disposto anche un risarcimento danni di 5 mila euro in favore della donna, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Monica Malogioglio.