Agrigento

Kerkent, resta in carcere il 35enne accusato di essere braccio destro di Massimino

Messina gestiva l'autolavaggio divenuto il quartiere generale del boss Antonio Massimino

Pubblicato 2 anni fa

Il tribunale del Riesame, confermando la decisione della Corte di Appello di Palermo, ha rigettato la richiesta di scarcerazione con applicazione dei domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di Giuseppe Messina, 35 anni di Agrigento, condannato a 20 anni di reclusione nell’ambito della maxi inchiesta Kerkent.

Messina gestiva l’autolavaggio divenuto il quartiere generale del boss Antonio Massimino. Per i giudici lo spessore criminale del 35enne è superiore a quello di altri indagati della medesima operazione che, al contrario, avevano ottenuto il beneficio dei domiciliari. La difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica, ha annunciato ricorso in Cassazione.

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