Giudiziaria

“La droga della ndrangheta spacciata a Messina”: 16 arresti

La sostanza stupefacente veniva fornita da una delle più potenti famiglia di ndrangheta

Pubblicato 2 anni fa

Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione adun’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa – su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina – dal G.I.P. presso il locale Tribunale nei confronti di 18 persone (di cui 13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla P.G.), sul cui conto Giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati – a vario titolo – di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le persone arretstate dai carabinieri nell’operazione antidroga a Messina, Reggio Tortorici e Vibo Valentia sono: Giuseppe Mazzeo, 50 anni, Rosario Abate 35, Carmelo Barile, 36, Andrea Calcò Labruzzo, 27, Giuseppe Castorino, 31, Graziano Castorino, 48, Carmelo Gennaro Conti, 35, Giuseppe Costanzo Zammataro, 43, Francesco Leandro, 22, Cettina Mazzeo, 25, Maria Minutoli, 58, Francesco Nesci 21, Paolo Nirta 45, Maurizio Savoca, 53, Alessandro Talamo, 35, Mirko Talamo 35, Gregorio Tassone, 30, Marika Trischitta, 35, Gregorio Vainella, 23. Tutti in carcere, tranne Cettina Mazzeo e Trischitta che hanno obbligo di dimora mentre Nesci, Zammataro, e Conti sono ai domiciliari. 

L’indagine scaturisce dagli esiti di complesse e articolate indagini sviluppate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina dal febbraio 2021, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha parlato del coinvolgimento di uno dei principali odierni indagati quale promotore di una strutturata associazione finalizzata al traffico dello stupefacente operante principalmente nella zona sud della città di Messina.

Ne dettaglio, dall’inchiesta è emersa l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento, nella città di Messina, dello stupefacente del tipo cocaina, che poi veniva spacciato al dettaglio nella stesso capoluogo di provincia, ma anche nel comune di Tortorici, ove è stata accertata l’esistenza di un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degliindagati originari della cittadina nebroidea.

La pericolosità del sodalizio criminale investigato e la sua elevata caratura criminale è stata dimostrata dalla circostanza che lo stesso si approvvigionava dello stupefacente – da immettere sulla piazza messinese – da un esponente di spicco della famiglia Nirta, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese. Nello specifico uno degli arrestati è figlio di Nirta Giuseppe cl.40, detenuto all’ergastolo per le vicende inerenti lac.d. faida di San Luca, nonché fratello di Nirta Sebastiano cl.71 e Nirta Francesco cl.74, entrambi detenutiall’ergastolo per il loro coinvolgimento nella c.d. strage di Duisburg, avvenuta in Germania il 15.08.2007 in cui vennero uccisi nr.6 soggetti di origine calabrese, alcuni dei quali ritenuti esponenti della cosca rivale Pelle– Vottari.

Il fornitore, a sua volta si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente “a domicilio”fino alla città di Messina.

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