Giudiziaria

La morte del musicista empedoclino, familiari contro archiviazione: “Non fu suicidio”

Per la Procura di Agrigento è invece suicidio

Pubblicato 2 anni fa

“Ci sono troppe lacune e non è stato un suicidio. Ci sono ancora aspetti da chiarire”. A parlare è la sorella del musicista empedoclino trovato impiccato, presentando anche ferite da arma da taglio al collo e sui polsi, il 4 dicembre 2020 in una casa di campagna.

I familiari, rappresentati dagli avvocati Pennica, Mirabile e Figliola, si sono opposti alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Agrigento che ha classificato il caso come suicidio. Il giudice Stefano Zammuto,che dovrà decidere se accogliere o meno tale richiesta, ha comunque deciso di sentire la sorella della vittima.

Agli atti anche una chiamata al numero unico di emergenza effettuata dal musicista 40enne, con voce turbata, che chiede aiuto e dice di essere ferito.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *