Giudiziaria

L’omicidio del cardiologo Alaimo, il pool di psichiatri: “Vetro capace di intendere e volere”

Per i tre psichiatri, dunque, il bidello favarese non avrebbe nessun vizio di mente

Pubblicato 2 mesi fa

Adriano Vetro, il bidello che ha ucciso con un colpi di pistola il cardiologo Gaetano Alaimo all’interno di una clinica a Favara, è capace di intendere e volere. È quanto emerge dalla perizia eseguita da un pool di psichiatri – composto da Osvaldo Azzarelli, Eugenio Auguglia e Maurizio Marguglio – nominato dalla Corte di Assise di Agrigento per fare luce sulle condizioni dell’imputato. Gli specialisti, che hanno consegnato la relazione alle parti, compariranno in aula il prossimo 6 giugno. Per i tre psichiatri, dunque, il bidello favarese non avrebbe nessun vizio di mente. Il presidente della Corte Giuseppe Miceli aveva affidato l’incarico ad un pool di specialisti chiamato a stabilire definitivamente se l’imputato, al momento dell’omicidio, fosse capace di intendere e volere.

La decisione di disporre una nuova perizia rappresenta un punto di svolta nel processo alla luce dei tanti pareri contrastanti emersi circa le condizioni di salute mentale dell’imputato. La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Santo Lucia e Sergio Baldacchino, sostiene ormai da tempo l’incapacità di intendere e volere del bidello. Una tesi sposata anche dal primo consulente nominato dalla Corte di Assise, la psichiatra Cristina Camilleri, che invece è stata aspramente contestata dai periti della parte civile rappresentata dagli avvocati Giuseppe Barba e Vincenzo Caponnetto. Il delitto del cardiologo è avvenuto all’interno della clinica nel centro di Favara. Il bidello si è presentato senza appuntamento in ambulatorio, non ancora aperto al pubblico, e ha esploso un solo colpo, letale, di pistola calibro 7.65. Alla base del fatto di sangue, che ha sconvolto l’intera comunità di Favara, il mancato rilascio di un certificato medico indispensabile per ottenere il rinnovo della patente di guida.

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