Giudiziaria

L’omicidio dell’impiegato comunale di Raffadali, chiesto ergastolo per Lampasona

Un vero e proprio cold case portato alla luce a distanza di nove anni dall’omicidio grazie (anche) alla collaborazione di uno degli organizzatori dell’agguato

Pubblicato 10 mesi fa

Il sostituto procuratore della Repubblica, Sara Varazi, ha avanzato la richiesta di condanna all’ergastolo nei confronti di Roberto Lampasona, 46 anni, di Santa Elisabetta, per l’omicidio di Pasquale Mangione, ex impiegato comunale di Raffadali ucciso il 2 dicembre 2011 nelle campagne di contrada Modaccamo. Lampasona, vecchia conoscenza del panorama criminale agrigentino, è accusato di essere uno degli autori materiali del delitto.

Un vero e proprio cold case portato alla luce a distanza di nove anni dall’omicidio grazie (anche) alla collaborazione di uno degli organizzatori dell’agguato. Sono state infatti le dichiarazioni di Antonino Mangione, che avrebbe partecipato alla fase organizzativa dell’agguato, a dare una svolta alle indagini della Squadra mobile di Agrigento guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi e chiudere il cerchio. Ad uccidere l’ex impiegato comunale sarebbero stati Angelo D’Antona, condannato a 30 anni di reclusione in primo grado, e proprio Roberto Lampasona. Mangione, condannato a 16 anni di reclusione in primo grado con i benefici della collaborazione, curò invece la fase preliminare indicando quale mandante il figlio della vittima. Quest’ultimo, iscritto nel registro degli indagati in un primo momento, è stato successivamente scagionato dalle accuse. Il movente non è mai stato del tutto chiarito anche se, come emerso dalle indagini, sarebbe da ricondurre in particolari “attenzioni” rivolte dalla vittima ad altre donne al di fuori del matrimonio.

Per il pubblico ministero, dunque, non ci sono dubbi sulla responsabilità di Lampasona nell’omicidio Mangione. Le intercettazioni ambientali, unite a quelle telefoniche e alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, inchioderebbero l’imputato. Il prossimo 14 novembre sono in programma le arringhe difensive degli avvocati Antonino Gaziano e Salvatore Manganello che difendono proprio Lampasona. A seguire sarà la volta dell’avvocato Samantha Borsellino che rappresenta invece tutte le parti civili costituitesi. Il processo è in corso davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara.

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