Mafia e appalti a Sciacca, il dirigente Maurizio Costa ai domiciliari per ragioni di salute
Il dirigente regionale a capo della protezione civile di Agrigento è accusato di corruzione e falsità ideologica
Il gip del tribunale di Palermo Filippo Serio, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato Fabrizio Di Paola, ha sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari nei confronti di Maurizio Costa, 64 anni, dirigente regionale già a capo della protezione civile in provincia di Agrigento. Il provvedimento sarebbe stato preso per ragioni di salute. Il dirigente è stato arrestato due giorni fa dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo sulla famiglia mafiosa di Sciacca.
Costa, originario di Favara, è accusato di corruzione e falsità ideologica. Secondo gli inquirenti avrebbe affidato direttamente degli appalti pubblici, tra questi quello per la costruzione dell’hub vaccinale di Sciacca per un importo di 110 mila euro, all’impresa del nipote del boss Friscia, ritenuto il capo della locale famiglia. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto utilità consistite in alcuni lavori privati nella sua abitazione. Intanto la difesa presenterà ricorso al tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento dell’ordinanza.