Giudiziaria

Migranti, caso Iuventa: “La gente muore e noi siamo a processo”

Lo afferma la ong tedesca Iuventa, il cui equipaggio e' indagato a Trapani insieme ad altre 17 persone per favoreggiamento dell'immigrazione irregolare

Pubblicato 1 anno fa

“Mentre il processo della Iuventa si trascina senza alcuna certezza di superare la fase preliminare, la gente annega. Invece di fermare la morte, le navi vengono bloccate, causando ancora piu’ morti. E’ questo lo scenario quotidiano dell’incubo europeo”. Lo afferma la ong tedesca Iuventa, il cui equipaggio e’ indagato a Trapani insieme ad altre 17 persone per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Sabato si e’ svolta la sesta udienza. Dopo che nella precedente si era discusso a lungo sulla questione relativa alla richiesta di costituzione di parte civile del governo italiano, che si dichiarava “parte lesa”, il giudice ha respinto la richiesta della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ammesso invece il ministero dell’Interno, sebbene non siano state ancora affrontate nel merito le richieste.

Amnesty International, parte del gruppo di osservatori indipendenti del processo, ritiene che “la decisione del ministero dell’Interno di costituirsi parte civile sia intimidatoria per i difensori dei diritti umani”. Inoltre, sono state presentate ulteriori eccezioni da parte della difesa in cui e’ stato contestata la legittimita’ dell’intero processo e nello specifico la giurisdizione italiana e la competenza territoriale del tribunale di Trapani. Francesca Cancellaro, avvocata della difesa, afferma: “La giurisdizione italiana sulle condotte dell’equipaggio della Iuventa non puo’ basarsi sui principi fino ad oggi affermati e questo anche in ragione del fatto che l’ingresso dei naufraghi non puo’ mai dirsi irregolare, avendo quest’ultimi il diritto di sbarcare in un porto sicuro e presentare domanda di protezione internazionale”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *