Canicattì

Omicidio Lauricella: l’atto d’accusa della figlia della vittima

Omicidio compiuto per impedire le nozze tra figlio e vittima

Pubblicato 2 anni fa

“Ci avrebbe ammazzati tutti”, questa era la minaccia ricorrente rivolta alla sue vittime  di Luigi La Lomia, il pensionato 76enne di Canicattì accusato del duplice tentato omicidio avvenuto a Canicattì il 30 maggio dello scorso anno,  del consuocero e della futura nuora, Mario Vincenzo Lauricella  e la figlia Clara.

Quest’ultima ieri in udienza davanti la Corte di assise di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, rispondendo alle domande del pubblico ministero Paola Vetro, ha rievocato, fornendo ogni particolare sulla sera del delitto, spiegando anche le fasi che hanno preceduto il delitto stesso ed il suo ferimento fatto di continue minacce e insulti al fine di impedire il matrimonio tra la teste ed il figlio dell’imputato.

Una tristissima vicenda “fotografata” dalla testimonianza della ragazza che ha puntato il dito accusatore contro l’ex suocero difeso dall’avv. Calogero Meli. Sule fasi del delitto, Clara Lauricella è  risoluta: “Ci raggiunse davanti casa con un Doblò dal quale scese brandendo un bastone per poi colpirci. Poco dopo risalì a bordo dell’auto e facendo marcia indietro ha investito me e mio padre che è stato preso in pieno”.

L’uomo morirà il 16 luglio successivo in ospedale a Messina dopo una letale agonia.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *