Giudiziaria

Pensionato ucciso a Raffadali, chiesta l’archiviazione per il figlio

Adesso la parola passa al Gip che dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di Agrigento archiviare la posizione del figlio

Pubblicato 2 anni fa

Il sostituto procuratore della Repubblica, Sara Varazi, ha avanzato la richiesta di archiviazione nei confronti del figlio di Pasquale Mangione, 69enne ucciso il 2 dicembre 2011 nelle campagne di contrada Modaccamo. Per l’omicidio dell’ex impiegato comunale sono state fermate tre persone: Roberto Lampasona, 44 anni di Santa Elisabetta; Angelo D’Antona, 36 anni di Raffadali e Antonino Mangione, 41 anni di Raffadali.

Il cold case era stato risolto proprio grazie alle dichiarazioni di quest’ultimo che aveva indicato esecutori materiali – fermati dalla Squadra Mobile di Agrigento grazie ad alcuni riscontri soprattutto tecnici – e movente.

Su quest’ultimo aspetto Mangione aveva tirato in ballo il figlio della vittima, noto ristoratore, affermando che si trattasse del mandante dell’agguato dietro il pagamento di 10mila euro (poi in aula ha corretto il rito quantificandoli in 5 mila euro). Il motivo sarebbe stato ascrivibile a dei comportamenti vivaci del 69enne al di fuori del vincolo matrimoniale.

Circostanza questa che però non ha trovato riscontro poiché, oltre alle dichiarazioni accusatorie, non sono stati raccolti elementi utili a supportare tale tesi. Adesso la parola passa al Gip che dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di Agrigento archiviare la posizione del figlio.

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