Giudiziaria

Poliziotto uccise il figlio a Raffadali, in aula la moglie: “E’ un violento”

E’ ripreso ieri mattina, davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara, il processo a carico di Gaetano Rampello, 57enne poliziotto di Raffadali in servizio alla Questura di Catania, accusato dell’omicidio aggravato dalla premeditazione del figlio Gabriele, 24 anni. Il delitto si è consumato lo scorso 1 febbraio in […]

Pubblicato 2 anni fa

E’ ripreso ieri mattina, davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara, il processo a carico di Gaetano Rampello, 57enne poliziotto di Raffadali in servizio alla Questura di Catania, accusato dell’omicidio aggravato dalla premeditazione del figlio Gabriele, 24 anni. Il delitto si è consumato lo scorso 1 febbraio in piazza Progresso, nel centro del paese dell’agrigentino, al culmine dell’ennesima lite sfociata a margine di un incontro in cui il padre doveva consegnare dei soldi al figlio. 

In aula sono comparsi la madre della vittima, ed ex moglie del poliziotto, e il cognato di quest’ultimo. La donna, Maria Faseli, ha di fatto puntato il dito contro l’ex coniuge in una testimonianza carica di tensione: “Non lo ha mai voluto e mai lo ha cercato. E’ un violento. Mi diceva di denunciare nostro figlio per estorsione” ha detto riferendosi al poliziotto. La difesa dell’imputato, rappresentata da Daniela Posante, ha però fatto emergere alcune circostanze sul comportamento della vittima, che soffriva anche di problemi psichici, tali da costringere la donna a far mettere delle inferriate in case per evitare l’accesso al figlio. 

Poi è stata la volta del cognato dell’imputato nonché zio della vittima. Giuseppe Faseli, vigile urbano in servizio a Raffadali, ha dichiarato che il nipote non era una persona violenta ma che al massimo, quando si arrabbiava, si limitava a rompere qualcosa in casa. 

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