Giudiziaria

Porto Empedocle, inchiesta “Braccio di Ferro”: prosciolti in 7, soltanto una condanna

Su una serie di furti di materiale ferroso compiuti nella maggior parte dei casi a Porto Empedocle

Pubblicato 2 anni fa

Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha disposto una condanna e sette non luogo a procedere per avvenuta prescrizione nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Braccio di Ferro” su una serie di furti di materiale ferroso compiuti, nella maggior parte dei casi, a Porto Empedocle. 

L’unico imputato ad essere stato condannato è Salvatore Siracusa, 55enne empedoclino, a cui sono stati inflitti 3 anni e 8 mesi di reclusione.Non luogo a procedere, per avvenuta prescrizione, nei confronti di: Giuseppe Mannella, 57 anni, di Porto Empedocle, Gino Mendola, 35 anni, di Porto Empedocle, Carmelo Vaccaro, 54 anni, di Cattolica Eraclea, Angelo Nobile, 41 anni di Agrigento, Carmelo Nobile, 36 anni, di Agrigento, Eugenio Nobile, 71 anni di Agrigento.

L’inchiesta, eseguita dai carabinieri di Realmonte denominata “Braccio di ferro”, riguarda una serie di furti di materiale ferroso compiuti  in danno di abitazioni, aziende e una scuola. Secondo gli inquirenti il materiale rubato veniva poi smaltito in una azienda di autodemolizioni di Agrigento, di proprietà dei tre Nobile,  ai quali veniva contestato il reato di ricettazione.

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