Giudiziaria

Processo Stato-Mafia, chiesta audizione ex giudice Guarnotta e due ufficiali Dia

La prossima udienza si terra' il 18 dicembre

Pubblicato 5 anni fa

Al processo d’appello sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia oggi la Procura generale ha chiesto di potere sentire come testi l’ex giudice del pool antimafia Leonardo Guarnotta e due ufficiali dei carabinieri, il generale Angiolo Pellegrini e il colonello Alberto Tersigni. Questi ultimi due – quando erano alla Dia di Palermo – intrattenevano rapporti di natura confidenziale con il nisseno Pietro Riggio, una ex guardia penitenziaria poi arrestata e oggi collaboratore di giustizia, sentito da diverse Procure tra cui quelle di Caltanissetta e Firenze che indagano sulle stragi del 1992 e 1993.

Oggi – davanti alla Corte di assise di Palermo – e’ stata sentita Marzia Giustolisi, capo della squadra Mobile di Caltanissetta che ha svolto diverse indagini su delega della Dda, anche a riscontro delle dichiarazioni del collaboratore Riggio.

Riggio infatti, nel 2001 aveva rivelato ai due ufficiali che aveva appreso di un “fatto eclatante da compiersi a Palermo”. All’epoca Pellegrini chiese e ottenne dalla Procura nissena intercettazioni preventive nei confronti di un poliziotto (Giovanni Peluso) da cui Riggio avrebbe appreso le informazioni. Ma all’epoca fu lo stesso Pellegrini, dopo aver richiesto le intercettazioni preventive, a scrivere che “non era emerso nulla” – ha riferito oggi la Giustolisi – in tal senso. Piu’ recentemente, collaborando con la Procura nissena, Riggio ha aggiunto che “il fatto eclatante” sarebbe stato un attentato al giudice giudice Leonardo Guarnotta. La procura nissena, in cerca di riscontri alle dichiarazioni del collaboratore, ha anche sentito sia Tersigni che lo stesso Guarnotta, nel 2019.

I verbali di sommarie informazioni – in gran parte omissati – sono stati depositati in Corte di assise di appello. Il 14 febbraio Guarnotta dichiara: ” Negli anni 2000-2001 presiedevo il collegio che giudicava Marcello Dell’Utri a Palermo. Al tempo non ebbi alcuna notizia di un progetto di attentato ai miei danni”. Anche Tersigni – dal 2000 al 2016 alla Dia di Palermo – sentito dai pm nisseni nel novembre 2018, dice a verbale: “Pellegrino avvicino’ Riggio con l’obiettivo di catturare Provenzano puo’ darsi che abbia parlato anche di attentati nei confronti di magistrati ma non ne ho ricordo. In ogni caso delle sue confidenze furono redatte annotazioni di servizio OMISSIS“.

Oggi la procura generale ha depositato anche 58 appunti riservati che attestano i rapporti tra Riggio e la Dia di Palermo e Riggio. Ma proprio per cercare di “chiarire” meglio la natura di questi – che all’epoca erano confidenze di una fonte che molti anni dopo decidera’ di collaborare con la giustizia – l’accusa ha chiesto di sentire in aula i due ufficiali e il giudice Guarnotta. La Corte di assise di appello, presieduta da Angelo Pellino e Vittorio Anania giudice a latere, si e’ riservata di decidere in merito. La prossima udienza si terra’ il 18 dicembre. (AGI)

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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