Giudiziaria

Usura a Licata, il drammatico racconto di una delle vittime

In aula è comparsa una delle vittime

Pubblicato 3 anni fa

E’ ripreso ieri mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, il processo a carico di Antonino e Paolo Greco, rispettivamente 50 e 23 anni. Le accuse mosse a padre e figlio sono usura e per il solo Antonino Greco anche un episodio di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La vicenda è oltremodo delicata e ha mostrato ancora una volta la scarsa collaborazione delle vittime di usura ed estorsione.

Una di loro, però, è comparsa ieri in aula raccontando, con non poche difficoltà, la sua vicenda: “Mi hanno fermato in strada e volevano 11.500 euro per poi colpirmi con un forte pugno alla testa”. A parlare è un bracciante agricolo, una delle vittime del sistema usurario posto in essere. L’uomo ha anche riconosciuto uno dei due imputati che era collegato in video.

Padre e figlio vengono fermati con relativo provvedimento dalla Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, e dai colleghi del commissariato di Licata, nel maggio 2019 nell’ambito di una delicata inchiesta che ha scavato nel mondo dell’usura licatese. Fermo che si rese necessario perché, qualche giorno prima, i due avrebbero imposto una sorta di ultimatum ad una loro vittima: o paghi entro il 12 maggio o avrai gravi conseguenze per te e i tuoi familiari”.

Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Lumia, Lomonaco e Castronovo. L’accusa è sostenuta in aula dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Pierangelo Padova.

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