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Violenza sessuale, nipote bandito Giuliano va in carcere

E’ finito dai domiciliari al carcere Giuseppe Sciortino, 71 anni, il nipote del bandito Giuliano accusato di violenza sessuale aggravata, truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Sciortino dall’11 maggio si trovava ai domiciliari. Il Gip del Tribunale di Palermo ha disposto la custodia cautelare in […]

Pubblicato 6 anni fa

E’ finito dai domiciliari al
carcere Giuseppe Sciortino, 71 anni, il nipote del bandito Giuliano accusato di
violenza sessuale aggravata, truffa aggravata dalla condizione di minorata
difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione. Sciortino dall’11 maggio si trovava ai domiciliari.

Il Gip del Tribunale di Palermo ha
disposto la custodia cautelare in carcere eseguita questa mattina dai
carabinieri. Custodia cautelare in carcere come già disposto per Salvatore
Randazzo, di Carini, 62 anni, e Martina Spinnato, di Carini, di 20 coinvolti
nella stessa inchiesta.

Le indagini condotte dai militari
della stazione di Montelepre sono iniziate lo scorso ottobre quando una donna e
la figlia hanno denunciato Salvatore Randazzo e Martina Spinnato per un furto
di 220 euro avvenuto in casa.

La minorenne ha raccontato ai
militari che i due venivano spesso a trovarla in casa quando era sola e più
volte l’uomo, presentandosi come esorcista, l’avrebbe palpeggiata. Da qui è
iniziata una lunga attività dei militari che si sono avvalse di intercettazioni
telefoniche e ambientali grazie alle microspie installate nelle auto degli
indagati. Secondo le indagini Giuseppe Sciortino, avrebbe favorito l’attività
di prostituzione nell’albergo il Castello di Giuliano e avrebbe abusato
sessualmente di una donna ricoverata in una struttura sociosanitaria
semiresidenziale.

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