Lampedusa, oltre 1.200 migranti nell’hotspot: al via trasferimenti
La Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, lavora ai trasferimenti per alleggerire la pressione sul centro
E’ corsa contro il tempo a Lampedusa per svuotare l’hotspot. Le cattive condizioni del mare hanno concesso una tregua sul fronte degli sbarchi ma dopo l’ondata di arrivi del weekend pasquale nella struttura di contrada Imbriacola restano 1.263 ospiti a fronte di una capienza di 400 posti.
La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, lavora ai trasferimenti per alleggerire la pressione sul centro. Ieri sera in 390 hanno lasciato la più grande delle Pelagie a bordo del traghetto diretto a Porto Empedocle e stamani altri 182 saranno imbarcati sulla nave di linea che in serata giungerà nella cittadina dell’Agrigentino. Insieme a loro anche nove salme che saranno tumulate a Caltanissetta.
“Ringrazio il sindaco Roberto Gambino e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Magrì per la disponibilità ad accogliere i feretri – dice all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino -. Il nostro cimitero ormai da tempo non riesce più a dare una degna sepolture a queste persone e dobbiamo ogni volta ricorrere ad aiuti esterni”. Nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana resteranno così altre quattro salme. Intanto da Save the Children arriva l’allarme per gli oltre 450 i minori attualmente ospiti dell’hotspot: tra loro ci sono 100 bambini con le famiglie, tra cui molti neonati, e circa 350 minori non accompagnati. “Molti dei minori non stanno ricevendo beni di prima necessità adeguati e hanno ancora i vestiti con i quali sono arrivati sporchi di sale”, dice Niccolò Gargaglia, responsabile dell’area Protezione e inclusione minori migranti di Save the Children.
“Le condizioni igienico-sanitarie dell’hotspot continuano a rimanere estremamente critiche, con conseguenti elevati rischi per la salute individuale e pubblica”, denuncia l’organizzazione, spiegando che “la maggior parte dei bagni risulta inaccessibile, sporca, ostruita e allagata, oltre che numericamente insufficiente e non differenziata per genere. Inoltre, molte persone, tra cui madri con bambini e minori sotto i quattordici anni, sono state di nuovo costrette a dormire all’aperto su materassi sporchi e logori, senza lenzuola o coperte, in mezzo a rifiuti di vario genere, nonché in totale promiscuità con uomini adulti”.