Quasi 95mila migranti in un anno nell’hotspot di Lampedusa
Il bilancio del presidente della Cri Valastro sulla gestione
Sono 94.290 i migranti accolti nell’hotspot di Lampedusa dal primo giugno 2023 al 31 maggio scorso, di questi il 72,4% uomini, il 9,4% donne e il 18,2% minori. In un anno di attività, sono stati 2.264 gli eventi di sbarco che si sono verificati, la presenza media giornaliera è stata di 698 persone, con una permanenza di 2,67 giorni. I Paesi di provenienza (47 in tutto) con una maggiore incidenza sul totale sono Guinea (13,7%), Tunisia (13,1%), Bangladesh (9,7%), Siria (8,7%) e Costa d’Avorio (8,4%), cinque aree da cui giungono il 53,6% degli arrivi totali.
A fare il punto della situazione, un anno dopo l’avvio della gestione dell’hotspot di Lampedusa, è stato Rosario Valastro, presidente della Croce rossa italiana. “Un anno fa dissi che avremmo trasformato Lampedusa in un baluardo di umanità e, grazie all’impegno di volontarie, volontari, operatrici e operatori, al supporto delle autorità, di altre associazione, della popolazione, grazie ai trasferimenti, credo che questo sia accaduto – ha detto Valastro -. Quotidianamente, abbiamo rimarcato l’importanza di tutelare la dignità umana di chiunque, in ogni momento, dimostrandoci capaci di aiutare, accogliere, soccorrere, commuoverci, sorridere. Questo ha fatto la differenza, come da 160 anni in tutto quello che facciamo. Il fenomeno delle migrazioni non può più essere visto come un fatto straordinario ma deve essere invece concepito come parte della nostra storia, del nostro presente, dei nostri giorni, e affrontato all’insegna del rispetto umano, il rispetto per quanti fuggono da situazioni difficili, conflitti, crisi, carestie, violenze, in cerca di un domani migliore, nel quale non solo la propria vita non sia più in pericolo ma anche il futuro dei bambini possa essere garantito invece che minacciato o messo in dubbio”.
Sono state complessivamente 1.827 le segnalazioni di vulnerabilità e bisogni specifici di cui: 1.155 segnalazioni di bisogni sanitari, 698 donne in stato di gravidanza, 374 vittime di violenza psicologica, fisica o sessuale, 13 vittime di violenze legate all’orientamento sessuale, 50 vittime di torture, 255 persone con disabilità, 89 affette da gravi malattie o disturbi mentali, 25 potenziali vittime di tratta e 14 vittime di mutilazioni genitali femminili.
“E’ del tutto innegabile che la gestione dell’hotspot da un anno a questa parte è del tutto cambiata. Si sono fatti dei passi avanti, sia in merito al lavoro della Croce Rossa all’interno della struttura che in merito all’aspetto umanitario. Qui dentro si lavora non in modo emergenziale ma strutturale. Si è pronti a tutto: anche ai casi di emergenza, quando arrivano 4, 5, o 6 mila persone tutte insieme”. Così il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, facendo il punto della situazione ad un anno dalla gestione dell’hotspot di contrada Imbriacola da parte della Croce Rossa Italiana.“Grazie alla sinergia – prosegue – che si è creata tra la Croce rossa e il ministero dell’Interno, si sono fatti tanti passi in avanti sulla gestione della migrazione a Lampedusa”, conclude Mannino.