Mafia

Blitz “Passepartout”, Occhionero: ‘Nicosia mio collaboratore solo per 4 mesi, gravissimo quanto emerge’

Antonello Nicosia, l’assistente parlamentare arrestato oggi dal Ros e dalla Guardia di Finanza, con l’accusa di avere fatto da messaggero con i detenuti, “attraverso la collaborazione con l’Onorevole Occhionero, ha potuto accedere agli istituti penitenziari in brevissimo tempo ben quattro volte: il 21 dicembre 2018 a Sciacca, il giorno successivo a Trapani e ad Agrigento, […]

Pubblicato 5 anni fa

Antonello
Nicosia, l’assistente parlamentare arrestato oggi dal Ros e dalla Guardia di
Finanza, con l’accusa di avere fatto da messaggero con i detenuti, “attraverso
la collaborazione con l’Onorevole Occhionero, ha potuto accedere agli istituti
penitenziari in brevissimo tempo ben quattro volte: il 21 dicembre 2018 a
Sciacca, il giorno successivo a Trapani e ad Agrigento, il 1 febbraio 2019 a
Tolmezzo”. Lo scrivono i pm nel provvedimento di fermo. “Inoltre, col
passare del tempo – dicono i magistrati – Nicosia giungeva addirittura a
pianificare ulteriori pericolose iniziative sempre progettando di sfruttare, a
tal fine, il rapporto con l’Onorevole Occhionero”.

“Ringrazio
la magistratura e le forze dell’ordine per lo straordinario lavoro di contrasto
alla mafia. Da ciò che emerge dalle notizie riportate sui giornali quello che
diceva e scriveva Nicosia era ben lontano dalla verità, arrivando a veicolare
messaggi mafiosi per conto dei detenuti. Quello che si legge nelle
intercettazioni è comunque vergognoso e gravissimo”.

Lo dichiara la parlamentare di Italia Viva Giuseppina Occhionero.

“La
collaborazione con me, durata solo quattro mesi, era nata in virtù del suo
curriculum, in cui si spacciava per docente universitario oltre che di studioso
dei diritti dei detenuti – sottolinea la parlamentare renziana – . Non appena
ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non
corrispondevano alla realtà -spiega – ho interrotto la collaborazione. Le
visite in carcere peraltro sono parte del lavoro parlamentare a garanzia dei
diritti sia dei detenuti sia di chi vi lavora”.

”Ora
sono profondamente amareggiata, ma la giustizia farà il suo corso. Mi auguro
nel più breve tempo possibile. Pur essendo del tutto estranea alla vicenda –
conclude Occhionero-, sono comunque a disposizione della magistratura per poter
fornire ogni elemento che possa essere utile”, conclude Occhionero.

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