Catania

Colpo alla mafia imprenditoriale, 26 indagati: le intercettazioni

Colpito il clan Scalisi-Laudani

Pubblicato 3 anni fa

Vasta operazione antimafia tra Sicilia, Lombardia e Veneto. Dalle prime ore di questa mattina, oltre 100 finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania, con il supporto e la collaborazione dello Scico (Servizio centrale investigazione criminalità organizzata), stanno dando esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Colpito il clan Scalisi/Laudani.

Ventisei gli indagati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso e trasferimento fraudolento di valori al fine di eludere la normativa antimafia. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania e condotte dai finanzieri del Comando provinciale etneo, con la collaborazione e il supporto dello Scico, hanno ricostruito gli investimenti illeciti di Giuseppe Scarvaglieri, storico boss del clan Scalisi, (articolazione su Adrano della famiglia mafiosa dei Laudani) attualmente detenuto al 41 bis, in attività imprenditoriali gestite dal nipote, Salvatore Calcagno, e da Antonio Siverino e dal figlio Francesco, che, a loro volta, avrebbero utilizzato diversi prestanome per la costituzione di numerose società. 

Il gip ha condiviso la configurabilità del concorso esterno a carico dei Siverino ed emesso ordinanze cautelari personali e reali nei confronti di 26 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso e trasferimento fraudolento di valori al fine di eludere la normativa antimafia. Nel dettaglio, sono state seguite dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 indagati e il sequestro preventivo nei confronti di tutti i 26 indagati delle quote societarie e dei compendi aziendali di 17 società con sede in Sicilia, Lombardia e Veneto.

I sigilli sono scattati anche per 48 beni immobili tra terreni e appartamenti tra Catania e Messina, oltre che per conti correnti e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 50 milioni di euro.  Contestualmente la Guardia di finanza di Catania ha proceduto anche alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tutti i 26 indagati per i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno nella medesima associazione ed intestazione fittizia di beni finalizzata ad agevolare il clan Laudani. 

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