Mafia

Il testimone del delitto Livatino: “Quell’istante è servito a dare giustizia”

Le parole di Pietro Nava,il testimone che riconobbe i killer di Livatino

Pubblicato 3 anni fa

“Quella mattina ho assistito alla barbara morte di Rosario Livatino e ho deciso di testimoniare – sono le parole di Piero Nava, che da trent’anni, per il suo gesto di coraggio, ha dovuto rinunciare al suo nome, alla sua libertà, alla sua casa e alla sua famiglia – non sapevo chi fosse la vittima dell’agguato cui avevo assistito, solo molte ore più tardi ho saputo che si trattava di un giudice, di un giovane magistrato antimafia. Oggi so che quell’istante che ha cambiato per sempre la mia vita è servito a dare giustizia ad un Beato. Quel giorno sono morto insieme a lui, mi sono caricato sulle spalle una croce che continuo a portare ancora oggi. Sono stati 30 anni bui, faticosi e dolorosi, per me e per tutti la mia famiglia, durante i quali ho potuto sempre fare affidamento sulla preghiera e sul conforto della Fede. Considero un dono straordinario l’idea che questo riconoscimento spirituale a Livatino sia avvenuto lo stesso anno, il trentennale dall’omicidio, in cui anch’io ho in parte rivisto la luce riuscendo a raccontare in un libro,”Io sono nessuno”, ciò che io e la mia famiglia abbiamo dovuto vivere, ma anche per ricordare la straordinaria figura di Rosario Livatino, un esempio di dovere civile e morale, un magistrato e un martire. Con la sua beatificazione Papa Francesco ci ricorda, di nuovo, la forza della Fede e della Giustizia”.

Il libro cui fa riferimento Piero Nava è “Io sono nessuno”, a cura di Stefano Scaccabarozzi, Paolo Valsecchi, Lorenzo Bonini, edito da Rizzoli e uscito lo scorso settembre per il trentesimo anniversario della morte del giudice Rosario Livatino

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